Femminicidio: beffa per i familiari, Equitalia pretende i tributi sul risarcimento fantasma.

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Giulia Galiotto, l'incubo non finisce: Equitalia chiede il conto dopo il femminicidio

La tragica vicenda di Giulia Galiotto, uccisa quest'anno dal marito Marco Manzini, si arricchisce di un capitolo grottesco e doloroso. Manzini, reo confesso dell'omicidio e della successiva simulazione di suicidio, aveva una situazione debitoria pregressa con l'Agenzia delle Entrate.


Ora, a distanza di pochi mesi dal terribile evento, la famiglia di Giulia si trova a dover fare i conti con tre cartelle esattoriali intestate alla vittima. Un'assurda beffa, considerando che Giulia non ha mai beneficiato del risarcimento dovuto per il danno subito a causa del femminicidio.


La madre di Giulia, sconvolta e indignata, ha espresso il suo dolore e la sua rabbia: "Non è possibile che dopo aver perso mia figlia, debba anche subire questa violenza economica da parte delle istituzioni. È un'ulteriore pugnalata al cuore." La donna si interroga sulla logica di un sistema che sembra accanirsi contro chi ha già subito una perdita irreparabile. Si chiede come sia possibile che l'Agenzia delle Entrate non tenga conto della situazione familiare e continui a pretendere il pagamento di tasse relative a un debito contratto da chi ha tolto la vita a sua figlia.


L'episodio ha riacceso il dibattito sulla necessità di una maggiore sensibilità da parte delle istituzioni nei confronti delle vittime di reati violenti e dei loro familiari. Molti si chiedono se non sia il caso di prevedere misure specifiche per proteggere le famiglie colpite da lutti simili da ulteriori vessazioni economiche.


La vicenda di Giulia Galiotto e delle cartelle esattoriali inviate alla sua famiglia è un simbolo di una giustizia che, a volte, sembra dimenticarsi dell'umanità. Un caso che merita un'attenta riflessione e un intervento immediato per evitare che altre famiglie debbano subire simili ingiustizie.

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(26-02-2025 16:52)