Niger: sospetti aiuti militari del governo a golpisti filorussi
Polemica infuocata in Commissione Difesa: Amendola attacca il governo sul decreto sugli armamenti per il Niger
Tensioni altissime oggi in Commissione Difesa durante l'esame dello schema di decreto sugli aiuti militari. Il deputato del Partito Democratico, Vittorio Amendola, ha sferzato una dura critica contro il governo, accusandolo di voler regalare armamenti ai golpisti filorussi del Niger. Amendola ha parlato di un "rischio concreto di danno erariale" e ha chiesto con forza il ritiro immediato del provvedimento.
Secondo l'onorevole Amendola, il decreto in questione presenta gravi falle e non offre garanzie sufficienti a impedire che le armi finite nelle mani delle forze militari nigerine, attualmente guidate dal generale Abdourahmane Tchiani a seguito del colpo di stato dello scorso luglio, possano essere utilizzate contro la popolazione civile o per alimentare ulteriormente il conflitto nella regione del Sahel. "È inaccettabile – ha tuonato Amendola – che il governo italiano, con il silenzio assordante di alcuni esponenti di maggioranza, sembri intenzionato a finanziare un regime golpista che si appoggia a Mosca. Questo non è solo un atto politicamente irresponsabile, ma rappresenta anche un grave spreco di risorse pubbliche."
L'intervento di Amendola ha acceso un dibattito acceso in Commissione, con la maggioranza che ha difeso la necessità di mantenere un canale di dialogo con il Niger per motivi di sicurezza nazionale e di tutela degli interessi italiani nella regione. Tuttavia, le argomentazioni del governo non hanno convinto l'opposizione, che continua a chiedere maggiori garanzie e trasparenza sulla destinazione degli aiuti militari.
La questione è particolarmente delicata considerando le implicazioni geopolitiche dell'instabilità in Niger e il crescente ruolo della Russia nella regione del Sahel. L'eventuale invio di armamenti al regime golpista potrebbe avere conseguenze imprevedibili, alimentando ulteriormente la violenza e destabilizzando ulteriormente un'area già fragile. La posizione di Amendola e dell'opposizione mette in luce la necessità di un maggiore scrutinio parlamentare sulle decisioni relative agli aiuti militari e solleva interrogativi cruciali sul ruolo dell'Italia nella crisi nigerina.
La situazione resta dunque in bilico. Le prossime ore saranno decisive per capire se il governo deciderà di rivedere il decreto o di proseguire sulla strada intrapresa, rischiando di alimentare ulteriori polemiche e di compromettere ulteriormente la propria credibilità.
Seguiranno aggiornamenti.
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