Mattarella: la violenza sulle donne è un attacco alla società intera (8 marzo)

Una strage silenziosa: la Giornata internazionale della donna tra violenza, disparità e speranza

Una donna uccisa ogni dieci minuti da un partner o un familiare. 230 milioni di bambine sottoposte alla mutilazione genitale. Gap salariali inaccettabili e 120 milioni di donne private del diritto all'istruzione. Questi sono i numeri agghiaccianti che segnano la Giornata internazionale della donna del 2024, una giornata che dovrebbe essere di celebrazione, ma che si trasforma in un grido di dolore e di denuncia di fronte alla realtà di una violenza pervasiva e sistemica che colpisce metà della popolazione mondiale.

Le cifre, purtroppo, parlano da sole e raccontano una verità crudele: la violenza sulle donne non è un problema marginale, ma una piaga globale che richiede un intervento immediato e incisivo. Non si tratta solo di femminicidi, ma di una violenza che si manifesta in mille forme, dalla violenza domestica alla discriminazione sul lavoro, dalla mancanza di accesso all'istruzione all'esclusione dalla partecipazione politica ed economica.

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha sottolineato con forza la gravità della situazione, affermando che la violenza sulle donne è un'aggressione all'intera società. Le sue parole rappresentano un monito importante, un invito a riconoscere la violenza di genere non come un problema "privato", ma come una questione pubblica che ci riguarda tutti e tutte.

La mutilazione genitale femminile, poi, rappresenta una barbarie inaccettabile, una violazione sistematica dei diritti umani delle bambine. È fondamentale intensificare gli sforzi internazionali per eradicare questa pratica, promuovendo campagne di sensibilizzazione e fornendo sostegno alle comunità colpite.

Anche il divario salariale e la mancanza di accesso all'istruzione sono forme di violenza strutturale che perpetuano le disuguaglianze di genere. È indispensabile promuovere politiche di uguaglianza che garantiscano alle donne pari opportunità nel mondo del lavoro e un'istruzione di qualità, elementi fondamentali per la loro emancipazione e per lo sviluppo sociale ed economico del paese.

L'8 marzo non deve essere solo una giornata di commemorazione, ma un momento di riflessione e di azione. Dobbiamo impegnarci tutti, istituzioni, società civile e singoli cittadini, per costruire un mondo libero dalla violenza e dalle discriminazioni di genere, un mondo dove le donne possano godere appieno dei propri diritti e realizzare il proprio pieno potenziale. È tempo di passare dalle parole ai fatti, di trasformare la speranza in azioni concrete per un futuro di giustizia e di uguaglianza.

Per approfondire: UN Women
Organizzazione Mondiale della Sanità

(08-03-2025 15:54)