Ue contro Trump: 26 miliardi di dazi di risposta alle misure americane
Da oggi scattano le tariffe USA su acciaio e alluminio: la risposta a catena
Le tariffe americane del 25% su acciaio e alluminio sono entrate in vigore oggi, innescando una reazione a catena di ritorsioni da parte di diversi Paesi. La prima fase, partita ad inizio aprile, colpisce settori specifici come barche, bourbon e motociclette, mentre una seconda ondata di dazi è prevista a breve, interessando tessili, prodotti agricoli e altri beni. La decisione di Washington ha suscitato l'ira di Cina e Giappone, mentre Londra sta negoziando per mitigare l'impatto sulle proprie aziende.
Il Canada ha risposto con dazi pari a 20,7 miliardi di dollari su una vasta gamma di prodotti statunitensi, dimostrando una ferma opposizione alla politica protezionistica di Trump. Anche l'Unione Europea ha annunciato contromisure per 26 miliardi di dollari di prodotti americani, in risposta alle tariffe imposte dagli Stati Uniti. Washington, dal canto suo, ha definito le reazioni degli alleati "sconnesse dalla realtà".
La situazione è estremamente complessa e le ripercussioni potrebbero essere significative sull'economia globale. L'aumento dei prezzi dei materiali, dovuto all'imposizione dei dazi, potrebbe influenzare l'industria automobilistica, la costruzione e numerosi altri settori. Inoltre, la guerra commerciale in corso rischia di innescare un effetto domino, con un aumento delle tensioni internazionali e una potenziale riduzione degli scambi commerciali.
L'amministrazione americana sostiene che le tariffe sono necessarie per proteggere l'industria siderurgica e quella dell'alluminio nazionali dalla concorrenza sleale, ma i critici sottolineano che queste misure potrebbero danneggiare gravemente l'economia globale e portare a una spirale protezionistica. Gli esperti avvertono che la situazione necessita di una rapida risoluzione diplomatica per evitare danni irreparabili all'economia internazionale. Le prossime settimane saranno cruciali per capire come si evolverà questa situazione di crescente tensione tra gli Stati Uniti e i suoi principali partner commerciali.
Questa situazione richiederà un attento monitoraggio nei prossimi mesi, poiché le ripercussioni economiche e geopolitiche potrebbero essere ampie e di lunga durata.
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