Ecco un possibile titolo riformulato: **Serra rilancia l'appello: "Piazza Europa gremita, un capitale umano da non disperdere".**

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Piazza del Popolo si infiamma per l'Europa, Potere al Popolo contesta: l'Italia divisa in due
Roma - Un sabato che ha segnato un'Italia divisa, almeno nelle piazze. Piazza del Popolo, gremita come non si vedeva da anni, ha risposto all'appello lanciato da Michele Serra sulle colonne di Repubblica, raccogliendo intellettuali, artisti e figure di spicco del centrosinistra. Un'ondata di bandiere europee e slogan pro-UE hanno colorato la storica piazza romana. "Eravamo 50mila, 50mila cittadini europei. Non perdiamoci di vista", ha dichiarato Serra dal palco, visibilmente emozionato.
Ma l'entusiasmo europeista non è stato l'unico protagonista della giornata. Quasi in contemporanea, a poca distanza, Potere al Popolo ha organizzato una "contro piazza" per contestare le politiche dell'Unione Europea. Un corteo acceso, con bandiere UE date alle fiamme, ha rappresentato un'alternativa radicale e critica rispetto al sentimento prevalente a Piazza del Popolo. Le motivazioni espresse dai manifestanti di Potere al Popolo si sono concentrate sulle presunte politiche di austerità imposte dall'UE e sulle disuguaglianze sociali.
La manifestazione di Piazza del Popolo ha visto la partecipazione di numerosi esponenti del mondo della cultura e della politica. Tra gli interventi più applauditi, quello di Nicola Fratoianni (Alleanza Verdi e Sinistra), che ha sottolineato l'importanza di un'Europa unita per affrontare le sfide globali, dal cambiamento climatico alla guerra. Anche Elly Schlein (Partito Democratico) ha inviato un messaggio di sostegno, ribadendo l'impegno del suo partito per un'Europa più giusta e solidale.
La contrapposizione tra le due piazze evidenzia una frattura profonda nel panorama politico italiano. Da un lato, un centrosinistra che si stringe attorno all'idea di un'Europa riformata ma fondamentale per il futuro del paese; dall'altro, una sinistra radicale che contesta le fondamenta stesse dell'Unione, accusandola di essere complice di politiche neoliberiste e di accentuare le disuguaglianze.
Sarà interessante osservare nei prossimi giorni le reazioni del governo e degli altri schieramenti politici di fronte a questa doppia mobilitazione. Un segnale chiaro che l'Europa, le sue politiche e il suo futuro, sono temi centrali nel dibattito pubblico italiano.
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