La morte di Sofia Stefani: un contratto di sottomissione sessuale con Gualandi?

Dramma ad Anzola: "Contratto BDSM come gioco", la difesa dell'ex comandante accusato di omicidio
Anzola dell'Emilia – Si è aperta oggi l'udienza preliminare per l'omicidio volontario di Sofia Stefani, vigile urbana di Anzola dell'Emilia, con l'ex comandante della polizia locale, imputato per il delitto. Un caso che ha scosso la comunità e che oggi si arricchisce di dettagli inquietanti grazie alle dichiarazioni della difesa.
L'avvocato dell'ex comandante ha sostenuto che il contratto ritrovato tra la vittima e l'imputato, un documento che descrive una relazione di sottomissione sessuale, non sarebbe altro che un "gioco", ispirato al romanzo erotico 50 Sfumature di Grigio. Una tesi che ovviamente ha suscitato forti reazioni, in particolare da parte della famiglia della vittima.
"Quel contratto non era un gioco, ma una prova della violenza psicologica e fisica subita da mia sorella", ha dichiarato il fratello di Sofia, visibilmente emozionato durante la pausa dell'udienza. "Sofia era una donna forte, ma è stata manipolata e sottoposta a un regime di terrore da Gualandi, che si presentava come il suo 'padrone'."
La ricostruzione della Procura dipinge invece un quadro ben diverso. Secondo l'accusa, il rapporto tra Sofia Stefani e l'ex comandante era tutt'altro che consensuale. Il contratto, presentato come prova, dimostrerebbe una relazione di dominio e sottomissione, con la vittima costretta ad accettare comportamenti umilianti e violenti. Le indagini hanno portato alla luce numerosi elementi a sostegno di questa tesi, tra cui testimonianze e messaggi che confermerebbero la natura coercitiva del rapporto.
L'udienza è stata caratterizzata da un clima di forte tensione. La difesa dell'ex comandante ha annunciato la presentazione di nuove prove, ma il percorso giudiziario è ancora lungo e tortuoso. La famiglia Stefani, assistita dal proprio legale, chiede giustizia e verità per la tragica morte di Sofia. Il processo proseguirà nelle prossime settimane, con l'ascolto di nuovi testimoni e l'esame delle prove raccolte dagli inquirenti.
Seguiremo gli sviluppi del processo e vi terremo aggiornati.
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