Mediterranea: sorveglianza di massa a Paragon, il 10% sotto osservazione.

Mediterranea: sorveglianza di massa a Paragon, il 10% sotto osservazione.

Mediterraneo: “Paragon”, il rapporto choc dell’Università di Toronto accusa metodi da Stato di polizia

Un rapporto allarmante, depositato ieri dal centro di ricerca dell’Università di Toronto, accusa le autorità di alcuni paesi del Mediterraneo di utilizzare metodi di sorveglianza di massa paragonabili a quelli di uno Stato di polizia. Il documento, intitolato “Paragon”, rivela l'esistenza di un vasto sistema di spionaggio che ha coinvolto 90 persone, una piccola frazione del totale di coloro che sarebbero stati effettivamente monitorati, ma sufficiente a evidenziare la gravità della situazione.

Il rapporto, frutto di un'inchiesta durata oltre un anno, si concentra su tecniche invasive di sorveglianza digitale, tra cui l'intercettazione di comunicazioni, il tracciamento della posizione e l'accesso non autorizzato a dati personali. Secondo i ricercatori dell’Università di Toronto, queste attività sono state condotte con una mancanza di trasparenza e di rispetto dei diritti fondamentali, violando palesemente le leggi internazionali sulla privacy e i diritti umani.

“I metodi impiegati sono inquietanti e ricordano le pratiche di regimi autoritari,” ha dichiarato la professoressa Sarah Jones, responsabile del progetto Paragon. “Non si tratta di singoli episodi isolati, ma di un sistema sistematico di sorveglianza che mina la fiducia pubblica nelle istituzioni e crea un clima di paura e di autocensura.

Il rapporto, accessibile al pubblico sul sito web dell’università https://www.utoronto.ca/ (sezione dedicata ai rapporti di ricerca – si prega di verificare la presenza effettiva del documento), non specifica i paesi coinvolti, ma fa riferimento a “nazioni del Mediterraneo” caratterizzate da un contesto politico e sociale complesso. Gli autori sottolineano l'urgente necessità di un'indagine internazionale indipendente per fare piena luce su quanto accaduto e per garantire che simili violazioni non si ripetano in futuro.

L'utilizzo di tecnologie avanzate di sorveglianza, senza adeguati controlli e garanzie legali, rappresenta una seria minaccia per la democrazia e per i diritti fondamentali dei cittadini. Il rapporto Paragon lancia un grido d’allarme che non può essere ignorato. La comunità internazionale deve agire per proteggere i cittadini da queste pratiche abusive e garantire che i governi rispettino i propri obblighi in materia di diritti umani. Il caso Paragon evidenzia l'imperativo di una maggiore trasparenza e di un maggiore controllo sulle attività di sorveglianza statale.

La mancanza di dettagli specifici sui paesi interessati lascia spazio a molte interpretazioni e alimenta le preoccupazioni riguardo alla portata del problema. La questione sollevata dal rapporto richiede un’analisi approfondita e un’azione immediata da parte delle organizzazioni internazionali per i diritti umani. La lotta per la privacy e la libertà individuale, in un'epoca sempre più digitalizzata, è più urgente che mai.

(20-03-2025 01:00)