Ucraina: le torture silenziose nelle prigioni russe.

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"Mille giorni di prigionia": Spotlight sulle torture nelle carceri russe
La guerra in Ucraina continua a gettare ombre cupe sulla scena internazionale, e tra le più drammatiche emerge l'inchiesta "Mille giorni di prigionia". Un'indagine complessa e dolorosa che rivela il sistematico ricorso alla tortura e ai trattamenti inumani nei confronti dei prigionieri ucraini detenuti nelle carceri russe, spesso per lunghi periodi. BRLe testimonianze raccolte descrivono condizioni di detenzione insostenibili, con celle sovraffollate, scarsità di cibo e acqua, e mancanza di assistenza medica adeguata. Ma è la pratica della tortura a destare la maggiore preoccupazione. Ex prigionieri raccontano di pestaggi, scariche elettriche, privazione del sonno e altre forme di violenza fisica e psicologica, perpetrate con l'obiettivo di estorcere confessioni o informazioni, o semplicemente per umiliare e terrorizzare. BRIl quadro che emerge è quello di una vera e propria strategia di annientamento psicofisico, con conseguenze devastanti per la salute e il benessere delle vittime. Molti di loro, una volta liberati, si trovano a dover affrontare traumi profondi e duraturi, che richiedono un lungo e complesso percorso di riabilitazione. BRL'inchiesta "Mille giorni di prigionia" punta il dito contro le autorità russe, accusandole di violare sistematicamente il diritto internazionale umanitario e i diritti umani fondamentali. L'obiettivo è quello di portare alla luce queste atrocità e di chiedere giustizia per le vittime, affinché i responsabili siano chiamati a rispondere delle loro azioni. BRLa comunità internazionale è chiamata ad agire con fermezza per porre fine a queste barbarie e per garantire che i prigionieri di guerra siano trattati con dignità e rispetto, in conformità con le leggi e le convenzioni internazionali. Ulteriori sviluppi sull'inchiesta saranno resi noti nei prossimi giorni.```(