Ecco un titolo alternativo: **Wolf: L'Italia non può affrontare da sola le sfide globali, Trump e le sue illusioni ci riportano indietro.**

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Europa, è l'ora della sveglia! L'allarme di Martin Wolf del Financial Times
"L'Europa è pigra, grassa e addormentata. Deve svegliarsi!" Un monito forte, quello lanciato da Martin Wolf, commentatore principale del Financial Times, in un intervento che ha scosso il panorama politico ed economico continentale. Le sue parole, pronunciate durante un recente dibattito a cui ha partecipato anche l'editorialista Stefano Feltri (fonte: Domani), suonano come un campanello d'allarme per un'Unione Europea che sembra faticare a trovare la propria strada in un mondo in rapido cambiamento.
Wolf non ha usato mezzi termini. Ha sottolineato come "Lo zio Sam se n'è andato", alludendo al progressivo disimpegno degli Stati Uniti dagli affari europei, una tendenza accelerata negli ultimi anni e con prospettive di intensificarsi, soprattutto in vista delle prossime elezioni americane. Questo scenario, secondo l'esperto, impone all'Europa di assumersi maggiori responsabilità e di agire con determinazione per difendere i propri interessi.
Il commentatore del Financial Times ha poi puntato il dito contro le "false certezze di Trump", un riferimento chiaro alle politiche protezionistiche e nazionalistiche che hanno caratterizzato la sua presidenza e che, a suo avviso, rischiano di riportare il mondo agli Anni '30, un'epoca di tensioni e conflitti. "Folle che l'Italia tratti da sola", ha aggiunto, sottolineando la necessità di una risposta europea coordinata alle sfide globali.
Ma cosa deve fare concretamente l'Europa per "svegliarsi"? Wolf non si è limitato a lanciare l'allarme, ma ha anche indicato alcune possibili direzioni. Innanzitutto, è necessario rafforzare l'integrazione europea, in particolare nel campo della difesa e della politica estera. In secondo luogo, è fondamentale investire nell'innovazione e nella competitività, per creare un'economia più forte e resiliente. Infine, è indispensabile affrontare le disuguaglianze sociali e promuovere una crescita inclusiva, per garantire che i benefici della globalizzazione siano distribuiti equamente.
Il dibattito è aperto. Riuscirà l'Europa a raccogliere la sfida e a dimostrare di essere all'altezza del suo ruolo nel mondo?
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