Ecco un'opzione: **La Chiesa contro la mafia: un grido solitario dal Vaticano.**
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Omertà in Vaticano? Don Ciotti accusa: "Il Papa solo nella lotta alla mafia"
"Ci fermò qualcuno dall'interno del Vaticano, lui non lo seppe mai". Parole pesanti, come macigni, quelle pronunciate da Don Ciotti durante un recente incontro pubblico dedicato alla lotta contro le mafie. Il fondatore di Libera ha ripercorso il tentativo, risalente a quest'anno, di istituire una commissione anti-corruzione all'interno delle mura vaticane, un'iniziativa fortemente voluta da Francesco, ma che, a suo dire, sarebbe stata sabotata. BR
L'affermazione, che ha scosso l'opinione pubblica, dipinge un quadro inquietante: un Pontefice animato dalle migliori intenzioni, determinato a fare pulizia e a combattere i legami tra criminalità organizzata e istituzioni, ma lasciato solo, ostacolato da resistenze interne. Un'ombra oscura che aleggia sul Vaticano, dove la lotta alla trasparenza e all'onestà sembra scontrarsi con muri di gomma e interessi occulti. BR
Le parole di Don Ciotti riecheggiano il grido lanciato anni fa dalla Calabria, terra martoriata dalla 'ndrangheta, e sollevano interrogativi sulla reale capacità della Chiesa di autoriformarsi e di recidere i legami pericolosi con il potere criminale. La scomunica dei mafiosi, proclamata con forza da Francesco, è stata un segnale importante, ma evidentemente non sufficiente a sradicare un problema che sembra annidarsi anche nel cuore della cristianità. BR
Resta da capire chi siano stati questi "qualcuno" che avrebbero fermato l'azione del Papa. Forse alti prelati, funzionari corrotti o semplicemente figure che temevano di vedere smascherati i propri illeciti? La verità, al momento, resta avvolta nel mistero. Ma l'accusa di Don Ciotti è un campanello d'allarme che non può essere ignorato. La Chiesa, più che mai, ha bisogno di fare chiarezza e di dimostrare la sua reale volontà di combattere la corruzione e la criminalità organizzata, senza sconti per nessuno. BR
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