La fornaia, nipote di partigiani, minacciata: "Vogliono intimidirci"

La fornaia, nipote di partigiani, minacciata: "Vogliono intimidirci"

Fornaia ascolana identificata per striscione antifascista: "Vogliono intimidirci"

Lorenza Roiati, fornaia di Ascoli Piceno, è stata identificata dalla Polizia di Stato e successivamente dalla Polizia Municipale per aver esposto uno striscione fuori dal suo negozio con la scritta: “Buono come il pane, bello come l’antifascismo”. Un gesto, a suo dire, di semplice affermazione politica che le è costato l'attenzione delle forze dell'ordine. La notizia ha suscitato sconcerto e indignazione tra i cittadini e in molti ambienti politici.

Sono allibita”, ha dichiarato Roiati, visibilmente scossa dall'accaduto. “Io, nipote di partigiani, ho semplicemente espresso la mia opinione. Che regola abbiamo infranto? Mi sembra un chiaro tentativo di intimidazione”. La fornaia, da sempre impegnata nel sociale e nella difesa dei valori antifascisti, non si aspettava una simile reazione. Il suo piccolo negozio, simbolo di impegno civile e di lotta contro ogni forma di discriminazione, è diventato improvvisamente il centro di un dibattito che va ben oltre la sua attività.

La vicenda ha riaperto il tema della libertà di espressione in Italia e del contrasto tra chi tenta di limitarla e coloro che, come Lorenza Roiati, difendono con determinazione i propri ideali. La scelta di esporre lo striscione, un'azione pacifica e simbolica, si è trasformata in un caso che solleva interrogativi sulla proporzionalità dell'intervento delle forze dell'ordine. Molti si chiedono se l'identificazione della fornaia sia stata effettivamente necessaria e se non rappresenti un'eccessiva attenzione verso un'espressione di opinione, per quanto forte e provocatoria possa essere considerata.

L'episodio è destinato a tenere banco, alimentando il confronto tra chi ritiene che la libertà di espressione debba essere garantita senza limiti e chi, invece, pensa che debbano esistere paletti e regolamentazioni per evitare forme di incitazione all'odio o alla violenza. Nel frattempo, Lorenza Roiati continua a lavorare nel suo forno, simbolo di una resistenza silenziosa ma determinata contro ogni forma di intolleranza e sopruso. La sua storia diventa un monito: un piccolo striscione può dare voce ad un grande dibattito e a una battaglia più ampia per i valori della libertà e della democrazia.
Resta in attesa di capire quali saranno le conseguenze di questa vicenda e se verranno fornite spiegazioni più chiare sulla motivazione dell'identificazione da parte delle autorità.

La vicenda evidenzia un punto cruciale sulla libertà di espressione in Italia e sulla necessità di garantire il libero confronto delle idee, anche quando queste sono scomode o provocatorie.

(25-04-2025 19:52)