Dodici miliardi di euro di Pil persi per feste e ponti: lo studio Cgia

Pil 2025 vicino ai 2.244 miliardi, ma le feste frenano la crescita
Secondo le stime della Cgia di Mestre, il Prodotto Interno Lordo italiano nel 2025 sfiorerà i 2.244 miliardi di euro. Un dato significativo, che però viene parzialmente offuscato da un fattore inaspettato: l'impatto negativo delle festività e dei ponti sul Pil nazionale.
L'associazione degli artigiani di Mestre ha infatti quantificato in circa 12 miliardi di euro la perdita di Pil causata dalle numerose giornate festive e dai ponti distribuiti lungo l'anno. Una cifra considerevole che evidenzia come, oltre ai fattori economici tradizionali, anche gli aspetti sociali e culturali incidono in maniera significativa sulla performance economica del Paese.
La Cgia sottolinea la necessità di una riflessione attenta sulla distribuzione delle festività nazionali e sulla loro effettiva efficacia in termini di benessere sociale ed economico. L'attuale calendario, secondo l'associazione, comporterebbe un costo elevato in termini di produzione persa, con ricadute negative su diversi settori economici, soprattutto per le piccole e medie imprese che spesso faticano a compensare le giornate di chiusura.
"È necessario un dibattito serio e approfondito su questo tema," ha dichiarato il presidente della Cgia, evidenziando la necessità di un'analisi costi-benefici più accurata per la programmazione delle festività future. Non si tratta, precisa la Cgia, di ridurre il numero di festività, ma di valutare la loro distribuzione per minimizzare l'impatto negativo sulla crescita economica. Si potrebbe, ad esempio, studiare la possibilità di concentrare alcune festività in periodi dell'anno meno produttivi, oppure di introdurre meccanismi di flessibilità che consentano alle aziende di recuperare la produzione persa.
La ricerca della Cgia offre un'interessante prospettiva sull'interazione tra fattori sociali ed economici, e sollecita un approccio più integrato nella pianificazione delle politiche economiche e sociali del nostro paese. Un'analisi più approfondita potrebbe fornire spunti utili per ottimizzare la gestione del calendario festivo, migliorando sia il benessere dei cittadini che la performance economica del Paese. L'obiettivo, conclude la Cgia, è quello di trovare un punto di equilibrio tra la necessità di garantire momenti di riposo e svago alla popolazione e la salvaguardia della crescita economica nazionale.
Per ulteriori approfondimenti sul tema, si consiglia di consultare il sito ufficiale della Cgia di Mestre: www.cgialberghi.it
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