Dopo Pesaro e il doc Rai3, Liliana Segre bersaglio di nuovi insulti online

Dopo Pesaro e il doc Rai3, Liliana Segre bersaglio di nuovi insulti online

Liliana Segre: nuove polemiche dopo la commemorazione del 25 aprile a Pesaro

La partecipazione di Liliana Segre alla commemorazione del 25 aprile a Pesaro, città in cui conobbe il marito, ha riacceso la miccia di una polemica già accesa dal recente documentario "Liliana" trasmesso su Rai3. Il documentario, che ha ripercorso la vita e la testimonianza della senatrice a vita, ha scatenato una nuova ondata di attacchi social, culminata con un'escalation di insulti e aggressioni verbali dopo la sua presenza alle celebrazioni pesaresi.

La scelta di Pesaro per la commemorazione non è stata casuale. La città marchigiana rappresenta un capitolo importante nella vita personale di Liliana Segre, legato al ricordo del suo amato marito, e la sua presenza ha inevitabilmente richiamato l'attenzione mediatica. Ma questa attenzione si è trasformata rapidamente in un'ondata di odio online, con commenti offensivi e negazionisti che hanno invaso i social media.

Il documentario "Liliana", lungi dal placare gli animi, sembra aver ulteriormente alimentato la furia dei detrattori. Il film, pur nel suo intento di celebrare la figura di una testimone della Shoah, è stato interpretato da alcuni come un pretesto per attaccare la senatrice. Le accuse, spesso prive di fondamento, spaziano da accuse di strumentalizzazione della sua storia a veri e propri insulti di natura razzista e antisemita.

La situazione evidenzia, purtroppo, l'enorme diffusione dell'odio online e la necessità di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni nel contrastare la disinformazione e le aggressioni verbali nei confronti di chi si espone pubblicamente, in particolare se si tratta di figure come Liliana Segre, simbolo di lotta contro l'intolleranza e il razzismo. La vicenda di Pesaro rappresenta un monito sulla fragilità della memoria e sulla persistenza di ideologie pericolose.

La senatrice Segre, nonostante le reiterate aggressioni, continua a mantenere un profilo di grande dignità e fermezza, ricordandoci l'importanza di custodire la memoria della Shoah e di contrastare ogni forma di discriminazione.

È necessario, quindi, un impegno collettivo per contrastare questo fenomeno. Le piattaforme social devono intensificare gli sforzi per rimuovere i contenuti d'odio e punire i responsabili, mentre le istituzioni e la società civile devono promuovere una cultura del rispetto e della tolleranza.

(27-04-2025 17:58)