**"Liliana Segre bersaglio di insulti online: "Nazista" e insulti sulla sua italianità."**

**"Liliana Segre bersaglio di insulti online: "Nazista" e insulti sulla sua italianità."**

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Liliana Segre, ondata di odio social dopo il 25 Aprile a Pesaro e il doc su Rai3

Pesaro - Un'altra vile ondata di odio si è abbattuta su Liliana Segre, senatrice a vita e sopravvissuta all'Olocausto, a seguito della sua partecipazione alle celebrazioni del 25 Aprile a Pesaro e della messa in onda su Rai3 del documentario "Liliana".


Messaggi carichi di odio razziale e insulti di matrice antisemita hanno inondato i social media, prendendo di mira la senatrice con accuse infamanti. Tra i commenti più ricorrenti: "'Nazista'", "'Il popolo italiano non ti vuole'". Queste frasi, frutto di ignoranza e pregiudizio, testimoniano la persistenza di un clima di intolleranza che continua a minacciare i valori democratici.


Ma l'onda di odio non si è fermata qui. Anche la fornaia pesarese che, in occasione del 25 Aprile, aveva esposto una scritta antifascista nel suo negozio è stata bersagliata da insulti e minacce online. Questo episodio dimostra come chiunque si schieri apertamente contro l'odio e l'intolleranza rischi di diventare vittima di attacchi vergognosi.


La reazione della comunità politica e civile è stata di ferma condanna. Numerose voci si sono levate per esprimere solidarietà a Liliana Segre e alla fornaia, ribadendo l'importanza di difendere i valori della Costituzione e di combattere ogni forma di razzismo e antisemitismo.


Questo ennesimo episodio di odio social pone un interrogativo urgente sulla necessità di intensificare gli sforzi per educare al rispetto e alla tolleranza, contrastando la diffusione di messaggi d'odio e promuovendo una cultura dell'inclusione e della convivenza civile. È fondamentale che le istituzioni, la scuola e la società civile collaborino per costruire un futuro libero dall'odio e dalla discriminazione.


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(27-04-2025 19:19)