**"Sicurezza: giuristi bocciano il decreto Zaccaria, troppe criticità costituzionali e rischio repressione"**
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Decreto Sicurezza, la bocciatura del costituzionalista Zaccaria: “Incostituzionale e repressivo”
"Un impianto normativo che comprime diritti fondamentali e mina i principi cardine della nostra Costituzione." Così il professor Marco Zaccaria, docente di Diritto Costituzionale, già deputato e presidente Rai, definisce il recente decreto sicurezza al centro di aspre polemiche politiche e sociali. In una lunga intervista esclusiva, Zaccaria non usa mezzi termini, evidenziando le criticità che, a suo dire, rendono il provvedimento incompatibile con i valori costituzionali.
"Il decreto, nella sua impostazione, tradisce lo spirito di accoglienza e solidarietà che dovrebbe animare una società democratica," spiega Zaccaria. "Le misure introdotte inaspriscono le pene, limitano le possibilità di integrazione e creano un clima di sospetto generalizzato verso gli stranieri. Tutto ciò è inaccettabile."
Il costituzionalista si sofferma in particolare sulle norme che riguardano l'immigrazione, la protezione internazionale e la gestione dei flussi migratori. "La restrizione delle tutele per i richiedenti asilo, la difficoltà di accesso ai permessi di soggiorno e la criminalizzazione di condotte legate alla sopravvivenza sono elementi che destano profonda preoccupazione," afferma Zaccaria.
L'appello dei giuristi, di cui Zaccaria si fa portavoce, è chiaro: "È necessario un ripensamento radicale del decreto. Chiediamo al Governo e al Parlamento di avviare un confronto serio e approfondito con la società civile, con le associazioni che si occupano di diritti umani e con gli esperti del settore. Solo così si potrà giungere a una normativa che sia realmente rispettosa della Costituzione e dei principi di civiltà."
Zaccaria conclude con un monito: "Non possiamo permettere che la paura e la propaganda prevalgano sul diritto e sulla ragione. La Costituzione è la nostra bussola, il nostro faro. Dobbiamo difenderla con tutte le nostre forze."
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