Parlamento ungherese abbandona la CPI

Ungheria fuori dalla CPI: Szijjártó condanna la "politicizzazione"
Budapest, 17 marzo 2024 - L'Ungheria ha ufficialmente deciso di ritirarsi dalla Corte Penale Internazionale (CPI). La notizia, approvata dal Parlamento ungherese, è stata accolta con una dichiarazione netta del Ministro degli Esteri Péter Szijjártó: "Ci rifiutiamo di far parte di un'istituzione politicizzata".
Szijjártó ha sottolineato la crescente preoccupazione del governo ungherese riguardo alla presunta parzialità della CPI, accusandola di essere uno strumento utilizzato per scopi politici anziché per la giustizia. "L'obiettività e l'imparzialità sono fondamentali per qualsiasi tribunale internazionale", ha affermato il Ministro, "e la CPI ha ripetutamente fallito in questo senso". La sua dichiarazione evidenzia una crescente frattura tra l'Ungheria e la comunità internazionale su questioni di giustizia internazionale.
La decisione ungherese segue un periodo di crescente tensione tra Budapest e la CPI. Il governo ungherese ha ripetutamente criticato le indagini condotte dalla Corte, ritenendole inique e mirate a paesi specifici. Questa posizione è stata ribadita da Szijjártó, il quale ha puntualizzato che il ritiro rappresenta una scelta ponderata e necessaria per proteggere gli interessi nazionali ungheresi.
Il voto parlamentare a favore del ritiro è stato sostenuto dalla maggioranza dei deputati del partito di governo Fidesz. L'opposizione, pur esprimendo diverse opinioni interne, non è riuscita a bloccare l'iniziativa. Questa decisione solleva interrogativi sul futuro della collaborazione internazionale dell'Ungheria in ambito giudiziario e sulle implicazioni per la stessa Corte Penale Internazionale.
La decisione dell'Ungheria apre un dibattito complesso sulle sfide che affrontano le istituzioni internazionali e sul delicato equilibrio tra giustizia e politica. L'uscita di un membro dello Stato dal sistema internazionale di giustizia penale è un evento significativo e le sue conseguenze a lungo termine restano da vedere. Si aprono ora scenari di possibile isolamento diplomatico per l'Ungheria o, al contrario, la possibilità di un'azione concertata da parte di altri Stati che condividono le stesse perplessità sulla CPI.
Seguiremo gli sviluppi di questa situazione e le possibili reazioni della comunità internazionale.
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