Stasi dopo il primo giorno di semilibertà: "Garlasco è un capitolo chiuso, voglio solo dimenticare"

Il primo giorno libero di Alberto Stasi: "A Garlasco non torno, vorrei solo scomparire"
Garlasco, 2024. Un'alba diversa da tutte le altre per Alberto Stasi. Dopo 16 anni di condanna per l'omicidio di Chiara Poggi, l'ex fidanzato della giovane ha iniziato oggi il suo percorso di semilibertà. Un giorno segnato non solo dalla ritrovata libertà parziale, ma anche da una profonda riflessione, come dimostrano le sue parole rilasciate in esclusiva a questo giornale.
"Non torno a Garlasco", ha dichiarato Stasi con voce ferma ma carica di emozione. "Quella città è per me un luogo di dolore, di ricordi impossibili da cancellare. Vorrei solo scomparire, iniziare una nuova vita lontano da tutto questo."
Il suo primo giorno di libertà è stato scandito da gesti semplici, quasi banali per chi non ha mai conosciuto la reclusione: un aperitivo in un bar tranquillo, lontano dai riflettori, una visita a un piccolo museo di arte moderna, e poi un po' di relax, con la speranza di potersi dedicare presto alla sua passione per il tennis.
Un futuro incerto, ma carico di speranza? La semilibertà rappresenta una tappa importante nel suo percorso di reinserimento sociale. Dovrà rispettare precise regole, frequentare corsi di formazione e sottoporsi a controlli periodici. Il suo avvocato ha espresso ottimismo, sottolineando la buona condotta mantenuta durante la detenzione. Tuttavia, la strada da percorrere è ancora lunga e complessa, non solo per la ricostruzione della sua vita personale, ma anche per il peso di un passato che continua a pesare sulla comunità di Garlasco e sull'opinione pubblica.
Le parole di Stasi, cariche di amarezza e di un desiderio di anonimato quasi disperato, testimoniano un uomo profondamente segnato dalla tragedia. Il suo percorso di semilibertà sarà attentamente osservato. Non solo dalle autorità, ma anche da chi, ancora oggi, cerca risposte e giustizia per la morte di Chiara Poggi. Un caso che continua a lasciare strascichi, ferite aperte, e un futuro che, per lui, sembra lontano anni luce dalla spensieratezza di un semplice aperitivo.
La speranza rimane: quella di una lenta, progressiva e definitiva riabilitazione. Il tempo, solo il tempo, potrà dire se questo percorso di semilibertà sarà in grado di sancire un nuovo inizio per Alberto Stasi.
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