Liberali al potere in Canada: la sfida a Washington dopo il "tradimento americano"

Trump e il "51° Stato": Sconfitta bruciante per i Conservatori canadesi
La clamorosa proposta di Trump di annettere il Canada agli Stati Uniti come 51° stato ha avuto conseguenze impreviste, causando un crollo elettorale per i Conservatori canadesi che avevano fatto leva sullo slogan "Canada First".La campagna elettorale canadese è stata dominata da un'inaspettata variabile: l'ingerenza di Donald Trump. La sua dichiarazione, rilasciata durante un comizio in Florida, ha proposto l'annessione del Canada agli Stati Uniti come 51° stato, suscitando immediate reazioni indignate in tutto il paese. L'ex presidente americano, citando presunti "benefici economici" e una "comune eredità", ha innescato una profonda spaccatura nel panorama politico canadese.
I Conservatori, guidati da Pierre Poilievre, avevano finora basato la loro campagna sul nazionalismo e sullo slogan "Canada First", cercando di cavalcare l'onda del malcontento verso il governo liberale. Tuttavia, la proposta di Trump ha completamente ribaltato la situazione. Molti elettori conservatori, sdegnati dalla prospettiva di un'annessione forzata, si sono allontanati dal partito, vedendo nel sostegno implicito a Trump una minaccia all'identità nazionale.
La vittoria dei Liberali di Justin Trudeau è stata netta. Il Primo Ministro, nel suo discorso di vittoria, ha ringraziato gli elettori per aver respinto "il tentativo di interferenza straniera" e ha sottolineato l'importanza di difendere la sovranità canadese. Particolarmente incisiva è stata la dichiarazione del Ministro delle Finanze, Mark Carney: "Non dimenticheremo questo tradimento. Il tentativo di destabilizzare il nostro Paese non sarà tollerato."
L'analisi dei risultati elettorali mostra una forte correlazione tra la diffusione della proposta di Trump e il calo dei voti conservatori, soprattutto nelle province occidentali. Esperti politici hanno definito la situazione come "un suicidio elettorale" per i Conservatori, che hanno sottovalutato l'implicazione negativa dell'associazione con Trump.
L'episodio pone interrogativi sul futuro del partito conservatore canadese e sulla stessa influenza di Trump sulla politica internazionale. La sua azione, intesa a rafforzare una base elettorale americana, si è ritorta contro, dando un'involontaria vittoria ai Liberali e generando un'ondata di nazionalismo difensivo in Canada.
La vicenda evidenzia anche la fragilità della politica identitaria e la difficoltà di sfruttare il nazionalismo senza rischiare di alienare una parte significativa dell'elettorato.
Il risultato delle elezioni canadesi dimostra come, in politica, anche le iniziative più apparentemente vantaggiose possono avere conseguenze inaspettate e, talvolta, disastrose.
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