Un omaggio contraddittorio a Ramelli

Un omaggio contraddittorio a Ramelli

50 anni dalla morte di Sergio Ramelli: un ricordo diviso tra commemorazione e polemiche

Milano, 29 marzo 2024 - Cinquant'anni fa, il 29 marzo 1974, veniva assassinato a Milano Sergio Ramelli, giovane studente universitario di 25 anni, militante del Movimento Sociale Italiano. La commemorazione di questo tragico anniversario, prevista per oggi, è stata purtroppo segnata da una controversia che ha acceso un acceso dibattito politico e sociale.

L'episodio che ha suscitato maggiori critiche è stata la scelta di alcuni partecipanti di intonare la canzone partigiana "Bella Ciao" prima di rendere omaggio a Ramelli con il saluto romano. Una scelta che, a detta di molti, ha ulteriormente esasperato le già profonde divisioni ideologiche che attraversano ancora oggi il nostro Paese. La concomitanza di questi due simboli, così profondamente antitetici, rappresenta l'emblema di una memoria frammentata e di una difficile capacità di elaborazione del nostro passato.

"Un gesto inaccettabile, che non onora la memoria di nessuno", ha commentato un rappresentante di un'associazione antifascista. La scelta di contrapporre in questo modo due simboli così forti ha alimentato le accuse di strumentalizzazione politica dell'evento, trasformando un momento di ricordo in un'occasione di scontro ideologico.

Al di là delle polemiche, la commemorazione di Sergio Ramelli rappresenta un'occasione importante per riflettere su un periodo buio della storia italiana, un periodo di violenza politica che ha lasciato ferite profonde e ancora aperte. È fondamentale ricordare le vittime di ogni schieramento politico, senza dimenticare le responsabilità individuali e collettive che hanno portato a simili tragedie. La sfida, oggi più che mai, è quella di costruire una memoria condivisa, basata sulla comprensione del passato e sul rispetto reciproco, superando le barriere ideologiche che impediscono una reale e pacifica convivenza civile.

La vicenda evidenzia la difficoltà, ancora oggi, di elaborare collettivamente il passato, e l'urgenza di promuovere una cultura del dialogo e del confronto rispettoso, che metta al centro la condanna di ogni forma di violenza e intolleranza, a prescindere dall’ideologia di riferimento. Solo così si potrà costruire un futuro libero dalla logica dello scontro.

Il ricordo di Sergio Ramelli deve essere un monito, non un'occasione per alimentare divisioni.

(30-04-2025 02:19)