Jobs Act: un decennio di emigrazione giovanile?

Tutele a rischio: giovani, donne e laureati in difficoltà, secondo la Fondazione Di Vittorio
Un quadro preoccupante emerge dal rapporto della Fondazione Di Vittorio, che dipinge un'Italia in declino produttivo a dieci anni dall'approvazione del Jobs Act. Il documento evidenzia un significativo indebolimento delle tutele per fasce deboli della popolazione, in particolare giovani, donne e laureati. La Cgil, nel commentare i dati, sottolinea l'emigrazione di oltre mezzo milione di giovani italiani all'estero, un dato allarmante che testimonia una grave mancanza di opportunità nel nostro Paese.
Il rapporto della Fondazione Di Vittorio si concentra sugli effetti a lungo termine del Jobs Act, evidenziando come le riforme introdotte non abbiano portato ai risultati sperati, anzi, abbiano contribuito a creare un mercato del lavoro sempre più precario e instabile, soprattutto per le categorie più vulnerabili. La flessibilità introdotta, pur presentata come un vantaggio per le imprese, si è tradotta in una maggiore incertezza per i lavoratori, con contratti a termine spesso rinnovati con condizioni peggiorative e una scarsa protezione sociale.
Il documento evidenzia inoltre le difficoltà incontrate dalle donne nel mondo del lavoro, con persistenti divari salariali e una rappresentanza ancora insufficiente nei ruoli dirigenziali. Anche per i laureati, la situazione non è rosea: l'elevata percentuale di giovani laureati disoccupati o sottoccupati dimostra un'incompatibilità tra il percorso formativo intrapreso e le effettive richieste del mercato del lavoro.
Secondo la Cgil, l'emigrazione di oltre mezzo milione di giovani rappresenta una vera e propria emorragia di talenti per il Paese. "Questo dato - ha dichiarato un rappresentante della Cgil - dimostra l'urgenza di interventi strutturali per creare un mercato del lavoro più giusto ed equo, capace di offrire reali opportunità di crescita e di sviluppo ai giovani italiani, evitando così la fuga di cervelli verso l'estero".
Il rapporto della Fondazione Di Vittorio si conclude con una serie di proposte concrete per affrontare la crisi, tra cui investimenti in istruzione e formazione, politiche attive del lavoro mirate a sostenere i giovani e le donne, e una riforma del sistema di protezione sociale in grado di garantire maggiori tutele a tutti i lavoratori. La situazione richiede un intervento immediato e deciso da parte del governo per invertire la rotta e garantire un futuro migliore alle nuove generazioni.
Per approfondire la tematica, è possibile consultare il sito web della Fondazione Di Vittorio e il sito della CGIL.
(