Ramelli: Omaggio, non profanazione.

Ramelli: Omaggio, non profanazione.

La memoria di Ramelli: un omaggio o una strumentalizzazione?

La premier Giorgia Meloni ha partecipato alle commemorazioni per il centenario della nascita di Giorgio Ramelli, partigiano antifascista fucilato dai nazifascisti. Un gesto che, in apparenza, dovrebbe rappresentare un momento di raccoglimento e di riflessione sulla lotta per la libertà. Ma l'ombra di un'ambiguità, purtroppo, si allunga su queste celebrazioni, gettando un velo di inquietudine su ciò che avrebbe dovuto essere un unanime omaggio alla memoria.

La presenza della Presidente del Consiglio è stata accolta con reazioni contrastanti. Mentre alcuni hanno salutato la partecipazione come un segnale di unità nazionale e di riconoscimento del valore della Resistenza, altri hanno espresso perplessità, sottolineando le contraddizioni di un governo che, in altre occasioni, ha mostrato una certa ambiguità nei confronti della storia e della memoria antifascista. Le preoccupazioni non nascono dal solo gesto della partecipazione, ma dal contesto in cui si inserisce.

Ci si chiede, infatti, se la commemorazione sia stata davvero un sincero omaggio a Ramelli o se, invece, sia stata strumentalizzata per scopi politici. Il rischio di una celebrazione trasformista, che utilizzi i simboli della Resistenza per fini propagandistici, è concreto e va segnalato. La memoria è un bene troppo prezioso per essere mercificato. I gesti dei nostalgici, spesso silenziosi ma pervasivi, contribuiscono a creare un'atmosfera di disagio e di inquietudine, minando il valore del ricordo autentico.

La necessità di una presa di posizione chiara e netta è imprescindibile. E' giunto il momento di dire basta alle ambiguità. Celebrare Ramelli e la lotta per la libertà significa, in primo luogo, difendere i valori della democrazia, della giustizia e della libertà, combattendo ogni forma di revisionismo storico e di negazionismo. Significa, inoltre, impegnarsi attivamente affinché eventi come la fucilazione di Ramelli non si ripetano mai più, e questo richiede un impegno continuo e concreto nella lotta contro ogni forma di intolleranza, discriminazione e violenza.

Il ricordo di Giorgio Ramelli non può essere ridotto ad un osceno rituale, ad uno strumento per scopi opportunistici. Serve invece un impegno collettivo, trasparente e sincero per onorare la sua memoria e quella di tutti i combattenti antifascisti, costruendo un futuro basato sui valori autentici della Resistenza.

Ricordiamo che la figura di Giorgio Ramelli è ampiamente documentata e studiata. Approfondire la sua storia, consultando libri e testimonianze, è un modo importante per comprenderne appieno il significato e il valore del suo sacrificio.

(30-04-2025 01:00)