Un cardinale con data di nascita modificata escluso dal Conclave; l'altro partecipa.

Mistero e cambi di data di nascita nel Conclave: il caso Njue e Ouédraogo
Il Conclave per l’elezione del nuovo Papa è un evento carico di aspettative, ma quest’anno è stato anche teatro di alcuni eventi inaspettati e, a dir poco, misteriosi. Al centro delle attenzioni, la vicenda del cardinale keniano Philip Kipchoge Njue, inizialmente inserito nell’annuario pontificio con una data di nascita “ringiovanita”. La notizia, diffusa nei giorni scorsi, ha suscitato non poche perplessità.
La clamorosa rinuncia per motivi di salute del cardinale Njue, giunta a poche ore dalla conclusione della cerimonia, ha aggiunto un ulteriore velo di mistero alla vicenda. Pochi giorni prima, infatti, Njue era presente a Nairobi per la messa celebrata dal Papa. La sua partecipazione all’evento, così vicina alla sua rinuncia, ha sollevato interrogativi sulla reale natura dei suoi problemi di salute.
A contrasto con il caso Njue, si registra l'ingresso in Conclave del cardinale Ouédraogo, la cui data di nascita è stata, a quanto pare, modificata. Una situazione che, sebbene diversa da quella del cardinale keniano, sottolinea comunque la presenza di incongruenze nelle informazioni ufficiali relative all’età dei partecipanti al Conclave.
La situazione è ulteriormente complicata dalla presenza di altri cardinali le cui date di nascita hanno destato sospetti. Si registra il caso di un cardinale il cui compleanno è stato posticipato, impedendogli, di fatto, la partecipazione al Conclave per due giorni. Fortunatamente, la questione è stata risolta e l’altro cardinale, inizialmente coinvolto in una situazione simile, potrà invece esercitare il diritto di voto.
Questi eventi mettono in luce la complessità delle procedure e delle verifiche che dovrebbero essere effettuate prima di un evento di tale portata. L'incidenza di queste incongruenze sulle decisioni del Conclave è, naturalmente, un tema su cui è opportuno riflettere. Le discrepanze relative all'età dei cardinali, infatti, oltre a sollecitare dubbi sulla trasparenza delle procedure, possono gettare ombre sulla validità stessa del processo elettorale. La Chiesa, dunque, è chiamata a fare chiarezza su quanto accaduto, garantendo la massima trasparenza e chiarezza sull’iter di selezione dei partecipanti al Conclave.
L'episodio, in definitiva, lascia un retrogusto di ambiguità, aprendo un dibattito sulla necessità di una maggiore attenzione alla verifica delle informazioni e alla gestione delle eventuali incongruenze prima di eventi di così grande rilevanza internazionale.
(