Contro la strage sul lavoro, i sindacati scendono in piazza: Landini minaccia nuove proteste.

Primo Maggio di lutto: Cgil, Cisl e Uil da tre città simbolo di tragedie
Cgil, Cisl e Uil hanno scelto tre città simbolo di tragedie sul lavoro per celebrare il Primo Maggio.Da Brescia, a Crotone, fino a Brandizzo, i sindacati hanno lanciato un appello unanime: basta morti sul lavoro, aboliamo il subappalto a cascata.
La scelta delle location non è casuale. Brescia ricorda la tragedia della ditta Italcementi, Crotone il naufragio dei migranti e Brandizzo il dramma dei cinque operai travolti da un treno. Questi eventi tragici, simboli di un sistema che spesso antepone il profitto alla sicurezza dei lavoratori, hanno alimentato la protesta sindacale.
"Non possiamo più tollerare questo scempio," ha dichiarato Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, intervenendo a un comizio a Brescia. "Il governo deve dare risposte concrete e immediate. Senza un cambio di rotta, la mobilitazione continuerà con forza."
Landini ha puntato il dito contro il dilagante subappalto a cascata, responsabile, a suo dire, di una precarietà diffusa e di una scarsa attenzione alla sicurezza.
La richiesta principale è la cancellazione del subappalto a cascata, un meccanismo che, secondo i sindacati, genera una catena di responsabilità sfumata e una progressiva riduzione delle garanzie per i lavoratori.
Anche la Cisl ha partecipato attivamente alle manifestazioni, ma ha mostrato una maggiore apertura al dialogo con il governo. "Siamo disponibili a un patto per la sicurezza sul lavoro," ha dichiarato un rappresentante della Cisl, aprendo alla possibilità di un tavolo di confronto con Palazzo Chigi.
Questa apertura non significa però una diminuzione della determinazione: "Il patto deve essere concreto, con misure efficaci e verificabili," ha precisato il rappresentante. "Non si tratta di buoni propositi, ma di azioni concrete per garantire la sicurezza di chi lavora."
Le manifestazioni del Primo Maggio hanno visto una forte partecipazione popolare, con migliaia di persone scese in piazza per chiedere giustizia e sicurezza. Le parole d'ordine sono state chiare: basta morti sul lavoro, sicurezza nei luoghi di lavoro, no al subappalto a cascata.
Il futuro delle trattative con il governo resta incerto, ma la determinazione dei sindacati è indiscutibile. La lotta per la sicurezza sul lavoro continua, e il Primo Maggio 2024 ne è stata una forte testimonianza.
La speranza è che il grido di dolore unito alle richieste concrete portino a un cambiamento significativo.
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