Mobilitazione sindacale contro le morti sul lavoro: Landini minaccia nuove proteste

Mobilitazione sindacale contro le morti sul lavoro: Landini minaccia nuove proteste

Primo Maggio di lutto: Cgil, Cisl e Uil da tre città simbolo di tragedie

Cgil, Cisl e Uil hanno scelto tre città simbolo di tragedie sul lavoro per celebrare il Primo Maggio: Brescia, Massa Carrara e Catania. Una scelta fortemente simbolica, a sottolineare la necessità di un cambiamento radicale per garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro. “Basta morti sul lavoro!” è stato il grido unanime dei manifestanti, che hanno riempito le piazze con la loro richiesta di giustizia e di maggiore attenzione alla prevenzione degli incidenti.

Al centro delle proteste la richiesta di cancellazione del subappalto a cascata, ritenuto una delle principali cause dell'aumento degli infortuni e delle morti. Le organizzazioni sindacali chiedono al governo di intervenire con fermezza per contrastare questo fenomeno, che crea una catena di responsabilità difficilmente tracciabile e genera una condizione di precarietà che mette a rischio la vita dei lavoratori.

La Cisl, pur partecipando attivamente alle manifestazioni, ha mostrato una certa apertura al dialogo con il governo. “Siamo disponibili a un patto per la sicurezza sul lavoro”, ha dichiarato un rappresentante del sindacato, aprendo così a un possibile tavolo di trattative per trovare soluzioni concrete ed efficaci. Un segnale di speranza, ma che non stempera la determinazione delle organizzazioni sindacali.

Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, ha lanciato un chiaro avvertimento al governo: “Senza risposte concrete e azioni immediate, la mobilitazione continuerà a crescere”. Landini ha sottolineato la gravità della situazione e la necessità di un intervento legislativo rapido ed efficace per garantire la sicurezza dei lavoratori e porre fine alla strage silenziosa che continua a mietere vittime ogni anno.

Le manifestazioni del Primo Maggio sono state caratterizzate da un forte senso di unità e di indignazione. I lavoratori, provenienti da diversi settori, hanno espresso il loro dolore e la loro rabbia per le numerose vittime del lavoro e hanno chiesto a gran voce un cambiamento radicale nel sistema di sicurezza, un sistema che, secondo loro, fallisce costantemente nel proteggere chi ogni giorno mette a rischio la propria vita per lavorare. La lotta per la sicurezza sul lavoro continua e il Primo Maggio 2024 segna un altro importante momento di mobilitazione.

La pressione dei sindacati sul tema è alta e le prossime settimane saranno cruciali per capire se il governo risponderà adeguatamente alle loro richieste.

(01-05-2025 13:27)