Lutto e silenzio dopo le morti sul lavoro: il grido d'allarme della Uil

Familiari vittime lavoro: "Stesso sostegno di chi perde un parente per mafia"
Montemurlo (Prato) - Una richiesta forte, carica di emozione e di giusta indignazione. È quella lanciata dal segretario generale della Uil, Pierpaolo Bombardieri, durante la manifestazione tenutasi a Montemurlo in ricordo delle vittime di incidenti sul lavoro. "I familiari delle vittime di incidenti sul lavoro devono ricevere lo stesso sostegno, la stessa attenzione e gli stessi diritti garantiti alle famiglie delle vittime di mafia", ha tuonato Bombardieri, di fronte ad una folla commossa e determinata.
La manifestazione, svoltasi nel cuore della Toscana, ha richiamato l'attenzione sull'enorme tragedia umana che si cela dietro le fredde statistiche sugli infortuni mortali. Bombardieri ha sottolineato con forza come troppo spesso si dimentichi il dolore lacerante delle famiglie che sopravvivono alla perdita di un proprio caro, un padre, una madre, un figlio, strappato via da un incidente sul lavoro. "Spesso non pensiamo a chi rimane, alle famiglie che si ritrovano a dover affrontare una situazione drammatica, economicamente e psicologicamente devastante", ha affermato il segretario della Uil.
La sua richiesta di parità di trattamento tra le famiglie delle vittime di mafia e quelle colpite da incidenti sul lavoro è un appello accorato alla coscienza collettiva. Un appello per un cambiamento culturale, per una maggiore attenzione alla prevenzione degli infortuni e per una maggiore tutela sociale di chi rimane, di chi deve ricostruire la propria vita dopo una tragedia immane. Non è solo una questione di numeri, di statistiche o di leggi: è una questione di umanità, di giustizia sociale, di riconoscimento del dolore e della sofferenza.
Bombardieri ha concluso il suo intervento ribadendo la necessità di un impegno concreto da parte delle istituzioni, per garantire alle famiglie un percorso di sostegno concreto, un supporto psicologico adeguato e un aiuto economico che consenta loro di affrontare il futuro con dignità. "Non li possiamo lasciare soli," ha dichiarato con fermezza, "dobbiamo far sentire la nostra vicinanza, la nostra solidarietà, la nostra determinazione a combattere per la giustizia e per la sicurezza sul lavoro." L'eco delle sue parole risuona ancora, forte e chiara, un monito per tutti noi.
L'evento di Montemurlo si inserisce in un contesto di crescente preoccupazione per il numero di incidenti sul lavoro in Italia. La Uil e le altre organizzazioni sindacali continuano a battersi per migliorare le condizioni di sicurezza nei luoghi di lavoro, per prevenire tragedie evitabili e per garantire un futuro dignitoso alle famiglie delle vittime. Visita il sito della UIL per maggiori informazioni.
(