Morti sul lavoro: Landini punta il dito contro precarietà e profitto

Morti sul lavoro: Landini punta il dito contro precarietà e profitto

Landini: La sicurezza sul lavoro, questione di dignità, non di profitto

In occasione della Festa dei Lavoratori, il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha puntato il dito contro il precariato e la logica del profitto a tutti i costi, individuandoli come cause principali degli incidenti mortali sul lavoro. Il leader sindacale ha ribadito con forza il legame imprescindibile tra sicurezza nei luoghi di lavoro e dignità del lavoratore, sottolineando come il diffuso ricorso ad appalti e subappalti minacci gravemente entrambi questi aspetti.

"Il lavoro precario e la logica del profitto sono all'origine delle morti sul lavoro", ha dichiarato Landini, evidenziando la drammatica situazione che affligge ancora oggi molti settori produttivi del nostro Paese. La sua affermazione si inserisce nel dibattito nazionale sulla sicurezza, un tema che purtroppo torna tragicamente attuale ogni giorno a causa di incidenti spesso evitabili.

Landini ha inoltre sottolineato l'importanza di un intervento normativo incisivo per contrastare il fenomeno degli appalti “a catena”, che spesso generano una frammentazione delle responsabilità e una minore attenzione alle misure di sicurezza. L'obiettivo, ha ribadito, non è solo quello di ridurre il numero di infortuni e decessi, ma di creare un ambiente di lavoro dove la dignità di ogni lavoratore sia pienamente rispettata e garantita.

Secondo il segretario generale della Cgil, è necessario un cambiamento radicale di prospettiva, che metta al centro la persona e il suo benessere, abbandonando una visione del lavoro esclusivamente legata alla massimizzazione del profitto. "Bisogna investire nella formazione, nella prevenzione e nella creazione di posti di lavoro stabili e dignitosi", ha concluso Landini, lanciando un appello alle istituzioni e alle imprese affinché si associno ad un impegno concreto per la sicurezza e la tutela dei diritti dei lavoratori.

La giornata del 1° maggio è stata dunque l'occasione per rilanciare con forza questo messaggio, puntando l'attenzione su una tematica cruciale per il futuro del lavoro in Italia. I dati Istat sugli infortuni e le morti sul lavoro, purtroppo, confermano la gravità della situazione e l'urgenza di un intervento efficace ed immediato.

(01-05-2025 13:24)