L'appello di Alemanno da Rebibbia: "Nordio, nelle carceri si muore, servono liberazioni anticipate"

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L'appello di Alemanno da Rebibbia: "Caro Nordio, nelle carceri si muore. Proposte contro il sovraffollamento"

L'ex sindaco di Roma, Gianni Alemanno, detenuto nel carcere di Rebibbia da quasi cinque mesi, ha scritto una lettera al Ministro della Giustizia, Carlo Nordio, insieme ad un altro detenuto. La missiva lancia un accorato appello per affrontare l'emergenza sovraffollamento carcerario, denunciando una situazione drammatica che, secondo i firmatari, mette a rischio la vita dei reclusi.

Nella lettera, di cui sono state diffuse alcune parti dalla stampa, Alemanno e il suo compagno di cella non si limitano a denunciare le condizioni precarie di vita all'interno del penitenziario romano, ma propongono anche soluzioni concrete per alleviare la pressione sulle strutture carcerarie italiane. Tra le misure suggerite, pare ci sia una forte spinta verso una maggiore applicazione dell'istituto della liberazione anticipata, ritenuto fondamentale per decongestionare le celle sovraffollate.

"Caro Nordio, nelle carceri si muore" – si legge in un passaggio della lettera, che evidenzia con forza la gravità della situazione. Il tono della missiva è fortemente critico nei confronti dell'attuale gestione del sistema carcerario italiano, sottolineando come l'attuale sovraffollamento non sia solo un problema di spazio, ma anche un fattore che aggrava le condizioni di salute fisica e mentale dei detenuti, impedendo di fatto il rispetto dei diritti fondamentali.

L'iniziativa di Alemanno, che si aggiunge ad altre proteste e denunce provenienti dall'interno delle carceri italiane, riapre il dibattito sulla necessità di una riforma strutturale del sistema penitenziario. La lettera al Ministro Nordio rappresenta un grido d'allarme che non può essere ignorato, sollecitando un'azione urgente ed efficace per contrastare il preoccupante sovraffollamento e garantire il rispetto dei diritti dei detenuti, evitando che la situazione degeneri ulteriormente in tragedie.

La vicenda ha suscitato un ampio dibattito pubblico, con diverse opinioni che si confrontano sulla necessità di una maggiore attenzione alle problematiche del sistema carcerario italiano e sul ruolo che le misure alternative alla detenzione possono svolgere nell'affrontare il problema del sovraffollamento. L'appello di Alemanno, scritto in un contesto di profonda sofferenza, si pone come un contributo importante a questa discussione, stimolando una riflessione seria sulle soluzioni possibili per umanizzare le carceri e garantire dignità a chi è privato della libertà.

(02-05-2025 14:08)