Ecco un'opzione: **Dazi auto, svolta: Trump protegge il Messico (e tremano Nike e Adidas)**

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RETROMARCIA AMERICANA SULLA COMPONENTISTICA: UN BRACCIO DI FERRO TRA DAZI E LIBERO MERCATO
La politica commerciale statunitense continua a generare onde d'urto nel panorama economico globale. Un recente dietrofront sull'approvvigionamento di componentistica ha scatenato reazioni contrastanti, con settori interi in fibrillazione.
Allarme calzature: 76 aziende scrivono alla Casa Bianca
La Footwear Distributors and Retailers of America (FDRA), in rappresentanza di 76 aziende di calzature, ha inviato una lettera accorata alla Casa Bianca, esprimendo profonda preoccupazione per le nuove restrizioni sull'importazione di componenti. Le aziende temono che questi dazi, unitamente all'aumento dei costi di produzione, possano compromettere la competitività del settore calzaturiero americano e portare a un aumento dei prezzi per i consumatori. "Queste misure," si legge nella lettera, "rischiano di danneggiare gravemente le nostre attività e di limitare la nostra capacità di creare posti di lavoro negli Stati Uniti".
Dazi auto al 25%: una minaccia scongiurata, per ora
La minaccia di dazi al 25% sulle auto importate, prospettata qualche tempo fa, sembra al momento scongiurata, grazie – sembra – a un accordo con il Messico. Questo, però, non placa del tutto le preoccupazioni, data la volatilità delle decisioni in materia di politica commerciale.
Nike e Adidas chiedono esenzioni
Anche colossi come Nike e Adidas si sono fatti sentire, chiedendo esenzioni specifiche per alcuni tipi di componenti utilizzati nella produzione delle loro calzature sportive. Le aziende sostengono che tali componenti non sono facilmente reperibili sul mercato interno e che l'imposizione di dazi comporterebbe un aumento significativo dei costi, con inevitabili ripercussioni sui prezzi al dettaglio. La loro richiesta di esenzione mette in luce la complessità delle catene di approvvigionamento globali e la difficoltà di riportare completamente la produzione "a casa".
La situazione rimane fluida e l'evolversi degli eventi sarà cruciale per comprendere l'impatto reale di queste decisioni sulla filiera globale.```
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