Netanyahu e Gaza: da attacchi chirurgici all'invasione? L'ombra di Trump.

Da Raid Mirati all'Occupazione di Gaza? La Pericolosa Svolta di Netanyahu
Israele è in fibrillazione. La strategia militare contro Hamas sembra aver subito una svolta drammatica, abbandonando l'approccio dei raid mirati per aprirsi ad uno scenario che, fino ad ora, era stato accuratamente evitato: l'occupazione di Gaza. Questa decisione, annunciata indirettamente attraverso dichiarazioni di alti funzionari governativi, ha scatenato allarme tra le ONG internazionali e perplessità persino all'interno dell'establishment israeliano.La narrazione ufficiale parla ancora di una "campagna militare chirurgica", ma sul campo le cose sembrano diverse. La crescente presenza di truppe israeliane ai confini di Gaza, i continui bombardamenti e l'intensificazione delle operazioni di terra suggeriscono una strategia ben più ampia e invasiva. L'obiettivo, secondo alcuni analisti, non sarebbe più la sola neutralizzazione delle infrastrutture di Hamas, ma un'occupazione vera e propria, con tutte le conseguenze umanitarie e politiche che ne deriverebbero.
L'ombra di Trump incombe su questa decisione. Si vocifera di un'influenza significativa dell'ex presidente americano, che da tempo spinge per un'azione militare più decisa contro Hamas. La sua vicinanza a Netanyahu e la sua influenza sulla linea dura all'interno del governo israeliano sono fattori da non sottovalutare. L'eventuale coinvolgimento di Trump in questa svolta strategica potrebbe avere ripercussioni di vasta portata sulla stabilità regionale e sulle relazioni internazionali.
Le ONG lanciano l'allarme, denunciando il rischio di un disastro umanitario senza precedenti. L'occupazione di Gaza, già martoriata da anni di conflitto e blocco, potrebbe portare ad una crisi di proporzioni catastrofiche. La popolazione civile, già stremata, rischia di subire ulteriori sofferenze, con un aumento esponenziale del numero di vittime e di sfollati. Organizzazioni come Human Rights Watch e Amnesty International stanno monitorando attentamente la situazione e chiedono alla comunità internazionale di intervenire per evitare il peggio.
La situazione è altamente volatile e l'incertezza regna sovrana. Il futuro di Gaza e, più in generale, della regione, dipende dalle decisioni che verranno prese nei prossimi giorni. La comunità internazionale guarda con apprensione all'evoluzione della situazione, sperando in una de-escalation del conflitto e in una soluzione che eviti ulteriori sofferenze alla popolazione palestinese. Il ruolo degli Stati Uniti, e in particolare l'influenza di Trump, saranno decisivi nel determinare l'esito di questa crisi. Il mondo attende con il fiato sospeso.
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