**Israele, Sionismo e Territori: Ventiquattro Ore tra gli Insediamenti.**

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"Dal Fiume al Mare": Un Giorno tra i Coloni in Cisgiordania e la Loro Visione Biblica

BROltre le colline brulle della Cisgiordania, dove il vento solleva la polvere rossa, si snoda una realtà complessa, intrisa di fede, storia e conflitto. BR La mia giornata con alcuni coloni ebraici mi ha aperto uno scorcio su un mondo dove la Bibbia è la bussola, il diritto internazionale una nota a piè di pagina, e la sovranità israeliana su tutti i territori contesi una necessità divina.BR"Questa terra ci è stata promessa da Dio," afferma con fervore Sarah, una giovane madre che si è trasferita qui con la sua famiglia solo pochi anni fa. "Dal fiume Giordano al Mar Mediterraneo, è la nostra eredità." La sua convinzione è radicata in un'interpretazione letterale delle Scritture, che vede la presenza ebraica in Cisgiordania come un adempimento della promessa divina.BRLe voci critiche che accusano i coloni di ostacolare il processo di pace e di violare il diritto internazionale vengono liquidate con un gesto della mano. "I palestinesi? Non esistono, sono solo arabi che vivono qui," dichiara con sicurezza David, un agricoltore. La sua posizione, condivisa da molti, nega di fatto l'identità nazionale palestinese.BRLa recente escalation del conflitto, con attacchi missilistici e scontri a fuoco, viene interpretata come una "guerra mandata da Dio," un evento necessario per purificare la terra e consolidare il controllo israeliano. BR "Trump aveva ragione," insiste Avraham, un veterano che ha combattuto in diverse guerre. "Doveva dichiarare la sovranità israeliana su tutta la Cisgiordania. Solo così ci sarà pace."BRMentre il sole tramonta sulle colline, illuminando i villaggi palestinesi in lontananza, mi chiedo come sia possibile conciliare queste visioni opposte. BR La fede può essere una forza potente, ma quando si scontra con i diritti umani e il diritto internazionale, il risultato è spesso un ciclo di violenza e risentimento. BR La "pace" invocata da alcuni sembra essere sinonimo di dominio, un esito che difficilmente porterà stabilità e sicurezza nella regione. Le tensioni restano alte, con il rischio costante di nuove escalation e violenze, complicando ulteriormente ogni possibile percorso verso una soluzione pacifica e duratura.```

(05-05-2025 01:10)