Ambongo: guerra ai corrotti e ai signori della guerra

Ambongo: guerra ai corrotti e ai signori della guerra

Bergoglio punta su Ambongo: il porporato del Congo nel mirino della riforma vaticana

Papa Francesco ha scelto il cardinale Fridolin Ambongo Besungu, arcivescovo di Kinshasa, per far parte del Consiglio dei cardinali che si occupa della riforma della Curia Romana. Una nomina che non è passata inosservata, soprattutto alla luce dell'impegno del porporato congolese nella lotta contro la corruzione e i signori della guerra nel suo Paese. Molti osservatori vedono in questa scelta una mossa strategica del Pontefice, che intende imprimere un'accelerazione al processo di rinnovamento della Chiesa, ispirandosi all'esempio di figure come Ambongo, capaci di coniugare una forte spiritualità con un impegno concreto per la giustizia sociale.

La nomina del cardinale Ambongo rappresenta un segnale forte di speranza per il Congo, un Paese martoriato da decenni di conflitti e corruzione. Il suo impegno a favore dei più deboli, la sua ferma condanna dei soprusi e la sua lotta per la trasparenza lo hanno reso un punto di riferimento per molti, sia all'interno che all'esterno della Chiesa. La sua esperienza diretta nel combattere le ingiustizie, affrontando le difficili realtà del suo Paese, potrebbe rivelarsi preziosa nel processo di riforma della Curia.

La "crociata" di Ambongo contro la corruzione e i signori della guerra è nota a livello internazionale. Il porporato ha più volte denunciato pubblicamente gli abusi di potere, l'accaparramento delle risorse naturali e la violenza che affliggono la popolazione congolese. La sua voce, forte e chiara, ha risuonato anche al di là dei confini del Congo, attirando l'attenzione della comunità internazionale sulla drammatica situazione del Paese. La sua presenza nel Consiglio dei cardinali potrebbe dunque contribuire a portare all'attenzione della Santa Sede le sfide e le necessità del mondo africano, con particolare riferimento alle questioni etiche e sociali che lo tormentano.

Ora, molti osservatori puntano i riflettori proprio su Ambongo, vedendo in lui un potenziale motore di cambiamento all'interno della stessa Curia Romana. La sua nomina, in un momento di rinnovamento istituzionale, rappresenta un segnale di speranza non solo per il Congo, ma anche per tutta la Chiesa, dimostrando la volontà del Papa di affrontare le sfide del mondo moderno con una prospettiva autenticamente evangelica e socialmente impegnata. La sua esperienza di vita, maturata tra le contraddizioni del Congo, può fornire un contributo fondamentale alla riforma, aprendo la strada ad una Curia più vicina alle necessità del popolo di Dio, più attenta alla giustizia e alla lotta contro le ingiustizie.

Il percorso di riforma della Curia Romana è ancora lungo e complesso, ma la presenza di figure come il cardinale Ambongo rappresenta un segnale di ottimismo e un incoraggiamento per coloro che credono in un futuro più giusto e trasparente per la Chiesa Cattolica.

(06-05-2025 01:00)