Rabat sotto pressione: il porto marocchino, snodo strategico per armi verso Israele?

Rabat sotto pressione: il porto marocchino, snodo strategico per armi verso Israele?

Tangeri in fiamme: Porto bloccato, proteste per la Palestina e tensione con Israele

Tangeri, Marocco - Il porto di Tangeri Med, uno dei più importanti snodi commerciali del Mediterraneo, è stato teatro di forti proteste negli ultimi giorni. I lavoratori portuali hanno incrociato le braccia, bloccando il traffico di navi in segno di solidarietà con il popolo palestinese. Questa azione di protesta, di portata significativa, ha causato notevoli disagi al traffico marittimo e sta generando una crescente tensione tra il governo marocchino e una parte rilevante della popolazione.

L'azione di protesta, secondo fonti sindacali, è motivata dalla presunta presenza tra le merci in transito di materiali destinati all'industria militare israeliana. La notizia, diffusa rapidamente sui social media, ha innescato un'ondata di indignazione tra la popolazione, alimentando manifestazioni di protesta in diverse città del Marocco. Le immagini di navi bloccate e di manifestanti che sventolano bandiere palestinesi stanno facendo il giro del mondo, mettendo Rabat in una situazione politicamente delicata.

Il blocco del porto rappresenta un duro colpo per l'economia marocchina e, soprattutto, per gli accordi commerciali siglati nel 2020 tra Rabat e lo Stato di Israele. Il sovrano, Re Mohammed VI, si trova a dover gestire una situazione complessa, dovendo bilanciare la necessità di mantenere buoni rapporti con Israele e la crescente pressione interna legata alla questione palestinese. La linea del governo, per ora, appare quella di mantenere la fermezza sugli accordi del 2020, pur cercando di mediare la situazione e contenere le proteste.

Le manifestazioni, sebbene pacifiche nella maggior parte dei casi, stanno crescendo di intensità e numero, e rappresentano una sfida significativa per il governo marocchino. La questione palestinese è sentita profondamente in Marocco, e l'azione dei lavoratori portuali ha acceso un dibattito nazionale sulla politica estera del paese e sul suo ruolo nel conflitto israelo-palestinese. L'imbarazzo per Rabat è evidente, costretta a fare i conti con una crescente opposizione interna che vede negli accordi con Israele un tradimento delle cause arabe e della solidarietà con il popolo palestinese.

La situazione rimane fluida e incerta. Gli occhi del mondo sono puntati su Tangeri, dove le proteste potrebbero evolversi in modi imprevisti nelle prossime ore e nei prossimi giorni. Resta da capire come il governo marocchino riuscirà a gestire questa crisi e a trovare un equilibrio tra le esigenze della sua economia, gli impegni internazionali e le pressioni sociali interne.

(06-05-2025 13:08)