Ecco un possibile titolo riformulato in italiano: **Raid israeliani su Sana'a, Washington negozia a parte con gli Houthi.**

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Yemen: Escalation e (Presunte) Distensioni
Sana'a, Yemen - La situazione in Yemen rimane tesa e complessa, segnata da un'apparente escalation di violenza seguita da dichiarazioni che suggeriscono spiragli di distensione. Nella giornata di ieri, fonti locali hanno riportato la distruzione quasi completa dell'aeroporto internazionale di Sana'a, colpito da raid aerei. La paternità dell'attacco non è stata immediatamente rivendicata, ma le accuse si sono concentrate sulle forze della coalizione a guida saudita.
Poco dopo, l'ex Presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, ha rilasciato un comunicato in cui affermava che "i ribelli Houthi si arrendono". Tale affermazione è apparsa prematura e non supportata da evidenze concrete sul terreno. Al contrario, un portavoce degli Houthi ha rilasciato una dichiarazione in cui si ribadisce l'impegno a cessare gli attacchi nel Mar Rosso, specificando che tali azioni non sono dirette contro Israele, bensì mirano a contrastare "l'aggressione e il blocco imposti allo Yemen".
Ulteriori complicazioni derivano dalle segnalazioni di intensi bombardamenti da parte dell'Idf (Forze di Difesa Israeliane) su obiettivi nella stessa Sana'a. Le motivazioni di tali attacchi, se confermati, non sono ancora chiare e rischiano di inasprire ulteriormente il conflitto.
Fonti diplomatiche riportano di una presunta "tregua separata" in discussione tra Stati Uniti e Houthi, mirata a disinnescare le tensioni nel Mar Rosso. La veridicità e la portata di tale accordo restano incerte. La situazione rimane fluida e richiede un'attenta analisi delle dinamiche in corso.
Aggiornamenti seguiranno.
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