Frattesi: "Troppe urla, mi è venuto un malore" (Inter)
Frattesi: "In campo vedevo tutto nero, ho urlato troppo!"
Milano - Nicolò Frattesi, eroe dell'Inter nella rocambolesca semifinale di Coppa Italia contro il Barcellona, ha raccontato le difficili ore successive alla partita, culminata con il suo gol decisivo al 118° minuto. Un gol che ha regalato la finale ai nerazzurri, ma che ha avuto un prezzo alto per il centrocampista.
"Dopo il gol, è successo qualcosa di strano", ha ammesso Frattesi in un'intervista esclusiva rilasciata ieri sera. "Ho iniziato a sentire una forte fitta al petto, un senso di oppressione. In campo vedevo tutto nero, come se mi si fosse oscurato il mondo davanti agli occhi."
La preoccupazione è stata immediata. Frattesi è stato soccorso dallo staff medico nerazzurro e sottoposto a controlli approfonditi. Fortunatamente, le analisi hanno escluso problemi cardiaci, ma la spiegazione del suo malessere è comunque sorprendente.
"Ho urlato troppo", ha rivelato il giocatore con un sorriso, pur senza minimizzare l'accaduto. "L'emozione, l'adrenalina... ho esagerato nell'esultazione, credo di aver spinto il mio corpo oltre i limiti. È stata una scarica di energia incredibile, che evidentemente ha avuto delle conseguenze."
L'episodio sottolinea l'intensità emotiva della partita e la grande pressione che i giocatori subiscono in queste competizioni di alto livello. La gioia per la vittoria si è mescolata alla paura per il malore, un momento che Frattesi difficilmente dimenticherà.
Il centrocampista ha poi aggiunto: "Ora sto bene, mi sto riprendendo. Ho fatto alcuni controlli, e tutto sembra a posto. Ringrazio i medici e tutti per la vicinanza. Sono pronto a dare il massimo per la finale."
La sua forza di volontà e la sua determinazione sono indiscutibili, così come la sua importanza per la squadra. L'Inter, dopo aver superato questo spavento, guarda ora alla finale con rinnovata fiducia, grazie anche al cuore e al gol di un Frattesi che, nonostante il malore, ha dimostrato di essere un vero guerriero.
L'episodio evidenzia anche l'importanza della salute degli atleti e la necessità di prestare costante attenzione al loro benessere fisico e mentale, anche in momenti di grande stress emotivo.
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