Caso Bpm: Bruxelles potrebbe bloccare il golden power, Orcel e Caltagirone si incontrano a Milano

Caso Bpm: Bruxelles potrebbe bloccare il golden power, Orcel e Caltagirone si incontrano a Milano

Ops Unicredit, il giallo del Golden Power: Bruxelles pronta ad agire

La vicenda del golden power su Bpm continua a tenere banco, con Unicredit nel ruolo di protagonista silenziosa ma decisiva. A distanza di giorni dall'annuncio del provvedimento del governo italiano, ancora non risulta nessuna notifica ufficiale alla Direzione Generale della Concorrenza della Commissione Europea (DG Comp). Questa mancanza, però, non blocca Bruxelles, che può e potrebbe intervenire d'ufficio qualora ritenesse che l'applicazione del golden power non sia giustificata da un effettivo rischio per la sicurezza nazionale.

La situazione è delicata. L'utilizzo del golden power, strumento nato per proteggere interessi strategici nazionali, è soggetto a stretti controlli da parte dell'Unione Europea. Bruxelles, infatti, può avviare una procedura d'infrazione qualora ravvisi una violazione delle norme comunitarie sulla libera concorrenza. Se la DG Comp dovesse concludere che il golden power su Bpm non sia giustificato, potrebbe addirittura annullarlo, aprendo così un nuovo scenario per la banca e per i suoi azionisti.

Intanto, a Milano si è svolto un incontro tra Andrea Orcel, amministratore delegato di Unicredit, e Gaetano Caltagirone, azionista di rilievo di Bpm. L'incontro, i cui dettagli non sono stati divulgati, alimenta le speculazioni sul futuro della banca e sulle possibili strategie di Unicredit in questo contesto di incertezza normativa. La pressure esercitata dal governo italiano con il golden power potrebbe, infatti, influenzare le decisioni di Orcel e di altri investitori, rendendo più complessa la navigazione in un mare già agitato.

L'assenza di notifica alla DG Comp solleva interrogativi sulla trasparenza del processo decisionale italiano. La mancanza di comunicazione formale potrebbe essere interpretata come una mancanza di rispetto delle procedure europee, rischiando di compromettere ulteriormente i rapporti tra Roma e Bruxelles. La situazione richiede una maggiore chiarezza e trasparenza da parte del governo italiano, per evitare un braccio di ferro con l'Unione Europea che potrebbe avere conseguenze negative per il settore bancario italiano.

Il futuro di Bpm e il ruolo di Unicredit saranno decisi nelle prossime settimane. L'attenzione è massima, sia a livello nazionale che europeo. La vicenda evidenzia la complessità delle relazioni tra sovranità nazionale e regole europee in un settore strategico come quello bancario. La decisione della DG Comp sarà cruciale per definire il destino del golden power su Bpm e per tracciare un precedente importante per future applicazioni di questo strumento.

(09-05-2025 01:00)