Scandalo abusi Chiclayo: Prevost accusa, la diocesi nega

Ombre sul nuovo Pontefice: la Snap denuncia abusi sessuali in Perù
La nomina del nuovo Pontefice getta un’ombra inquietante sul passato di alcuni membri del clero. La Snap, Rete internazionale dei sopravvissuti agli abusi dei sacerdoti, ha rilanciato con forza la denuncia di tre presunte vittime di abusi sessuali commessi nel 2019 da sacerdoti operanti nella diocesi di Chiclayo, in Perù, allora governata dal nuovo Pontefice americano.
"Non possiamo rimanere silenziosi di fronte a queste accuse così gravi", ha dichiarato un portavoce della Snap in una conferenza stampa online. "Chiediamo una completa e trasparente indagine, indipendente da qualsiasi influenza ecclesiastica, per far luce su questi fatti e garantire giustizia alle vittime." La Snap ha fornito dettagli sulle presunte violenze, sottolineando la necessità di un'azione decisa da parte delle autorità civili e religiose.
Le accuse riguardano presunti abusi sessuali perpetrati da sacerdoti nei confronti di minori e adulti vulnerabili. Secondo la Snap, le vittime avrebbero subito violenze fisiche e psicologiche, con un impatto devastante sulle loro vite. L’organizzazione ha inoltre denunciato un presunto tentativo di insabbiamento da parte della diocesi stessa.
Mons. Prevost, vescovo di Chiclayo al tempo dei fatti, è al centro delle accuse. La Snap sostiene che Prevost avrebbe saputo degli abusi e avrebbe deliberatamente omesso di intervenire, proteggendo i responsabili. "È inaccettabile che la Chiesa continui a proteggere i suoi membri abusatori invece di proteggere i suoi fedeli", ha affermato il portavoce della Snap. "Chiediamo che venga fatta piena luce su questo caso e che tutti i responsabili siano chiamati a rispondere delle proprie azioni."
Dalla diocesi di Chiclayo arriva invece una netta smentita. In una dichiarazione ufficiale, la diocesi ha definito le accuse "totalmente false e diffamatorie", affermando di aver sempre collaborato pienamente con le autorità competenti. La diocesi si è detta determinata a difendere la propria integrità e a perseguire tutte le vie legali possibili per far valere la propria posizione.
L’ombra di questo scandalo si estende ben oltre i confini del Perù, raggiungendo la Santa Sede. La nomina del nuovo Pontefice solleva interrogativi sulla gestione delle accuse di abusi sessuali all'interno della Chiesa Cattolica e sulla trasparenza delle indagini interne. Il caso di Chiclayo rappresenta un ulteriore campanello d'allarme, che mette in discussione l'impegno della Chiesa nella lotta contro gli abusi e nella protezione delle vittime.
La battaglia per la verità e la giustizia è appena iniziata. Le prossime settimane saranno cruciali per capire se le autorità competenti riusciranno a far luce su quanto accaduto e a garantire che le vittime ottengano il risarcimento che meritano. Rimane da vedere se la Chiesa riuscirà a superare questo nuovo momento di profonda crisi.
(