Bannon critica Papa Francesco: la scelta di Maga "un disastro per i cattolici"

La rabbia della destra trumpiana contro Papa Francesco: accuse di marxismo e delusione per la sua elezione
Un'ondata di critiche feroci sta travolgendo Papa Francesco dalla destra trumpiana americana. L'elezione del nuovo Pontefice, seppur non direttamente collegata a eventi politici recenti, ha innescato una reazione accesa da parte di personaggi influenti dell'estrema destra, che non lesinano attacchi pesanti e accuse infondate. Al centro del dibattito, l'accusa di "marxismo" e la delusione per le politiche del Papa, percepite come lontane dall'ideologia conservatrice e filo-trumpiana.
Tra le voci più aggressive spicca quella di Laura Loomer, influencer estremista nota per le sue posizioni anti-immigrazione e anti-islam, che ha definito Papa Francesco una "marionetta marxista". Loomer, attraverso i suoi canali social, ha diffuso messaggi di forte condanna, alimentando la già accesa polemica. Le sue dichiarazioni, tipiche del suo stile provocatorio, hanno ottenuto una significativa risonanza tra i suoi seguaci, contribuendo a diffondere un'immagine negativa del Pontefice all'interno di una parte dell'elettorato americano conservatore.
Anche Steve Bannon, ex consigliere strategico di Donald Trump e figura di spicco del movimento populista di destra, ha espresso forti riserve nei confronti del nuovo Papa, sebbene con toni meno aspri rispetto a Loomer. Bannon, pur non arrivando a definizioni offensive, ha sottolineato la delusione per la scelta papale, affermando che per i cattolici sostenitori di Trump, questa elezione rappresenta "la scelta peggiore". Questo commento, pur più moderato, evidenzia una frattura profonda tra una parte del mondo cattolico americano e il nuovo Pontefice, una frattura che si innesta su linee ideologiche e politiche più ampie.
L'episodio evidenzia come il pontificato sia diventato un nuovo terreno di scontro politico, con la destra trumpiana che utilizza la figura del Papa come strumento per alimentare le proprie narrative e rafforzare le proprie posizioni. Le accuse di "marxismo", prive di fondamento, rivelano una strategia di delegittimazione che mira a screditare l'autorità del Pontefice agli occhi dei suoi seguaci, contribuendo a polarizzare ulteriormente il dibattito pubblico.
La situazione, dunque, si presenta complessa e merita un'attenta analisi. La reazione della destra trumpiana alla nomina del nuovo Pontefice non è un semplice episodio isolato, ma un sintomo di una più ampia divisione all'interno del mondo cattolico americano, profondamente segnato dalle tensioni politiche e sociali degli ultimi anni. Il futuro vedrà probabilmente un ulteriore intensificarsi di questo conflitto ideologico.
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