Leone XIII in Perù: un cuore rimasto.

Leone XIII in Perù: un cuore rimasto.

Il Perù piange "el Papa Peruano": la memoria di Monsignor Prevost a Chiclayo

Chiclayo, Perù – Un'ondata di commozione ha investito Chiclayo, nel nord del Perù, dopo la scomparsa di Monsignor Luigi Prevost. La città peruviana, dove il vescovo ha trascorso gli ultimi otto anni della sua vita, lo ricorda con affetto e rispetto, definendolo "el Papa peruano". La sua figura, evocata durante il saluto in Piazza San Pietro, risuona ora con maggiore intensità tra le strade che ha percorso, tra la gente che ha amato e che lo ha amato.

Prevost, infatti, ha dedicato ben 38 anni della sua vita al Perù, un legame profondo che ha trasformato il paese sudamericano nella sua seconda patria. Un'esperienza di vita e di missione che ha lasciato un segno indelebile, non solo nella comunità religiosa, ma nell'intera società peruviana. La sua presenza, quella di un pastore semplice e vicino alla gente, è ancora viva nei ricordi di chi lo ha conosciuto.

"Il cuore di papa Leone resta qui", si sente ripetere spesso tra le vie di Chiclayo, a testimonianza di un affetto che travalica i confini geografici e religiosi. La sua opera pastorale, caratterizzata da una profonda umiltà e da un impegno costante per i più bisognosi, è ricordata con gratitudine da tutti coloro che ne hanno beneficiato.

Monsignor Prevost non era solo un vescovo, ma un uomo di profonda spiritualità e umanità, capace di instaurare un dialogo autentico con le persone di ogni estrazione sociale. La sua eredità spirituale è un tesoro prezioso che continuerà a ispirare le generazioni future. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile, ma il suo ricordo continuerà a vivere nel cuore di chi lo ha conosciuto e amato. Le immagini della sua vita in Perù, diffuse ampiamente sui social media e sui canali televisivi locali, mostrano un Prevost sorridente, circondato da persone che lo abbracciano e lo salutano con affetto.

La sua storia è un esempio di dedizione e di amore incondizionato, un lascito prezioso per la Chiesa e per il Perù, la sua amata seconda patria. La sua figura, quella del "vescovo a cavallo", come era spesso chiamato per la sua abitudine a percorrere le zone rurali a dorso di mulo per raggiungere le comunità più isolate, resterà impressa nella memoria collettiva.

Il Perù, oggi, piange la sua perdita, ma allo stesso tempo celebra la vita straordinaria di un uomo che ha dedicato la sua esistenza al servizio degli altri, lasciando un’eredità di fede e speranza. La sua figura, un faro di luce, continuerà a brillare per molti anni a venire.

(10-05-2025 01:00)