Etica e tecnologia: la visione di Prevost secondo Benanti

Il Papa e l'Intelligenza Artificiale: una sfida etica secondo il teologo francescano Benanti
Padre Paolo Benanti, teologo francescano ed esperto di intelligenza artificiale, ha commentato le recenti dichiarazioni di Papa Francesco sull'importanza di affrontare le sfide sociali con una prospettiva strutturale. Il Pontefice, secondo Benanti, invita a guardare a fenomeni come la povertà, il lavoro e le migrazioni non come problemi individuali isolati, ma come questioni che richiedono un'analisi del sistema complessivo.
“Il Papa indica una strada fondamentale”, ha spiegato Benanti in un'intervista rilasciata a un'importante testata giornalistica. “La sua visione ci spinge a comprendere le radici profonde di queste problematiche, a considerare le dinamiche di potere e le disuguaglianze che le alimentano. Non basta fornire aiuti individuali, è necessario un cambiamento strutturale, una riforma dei sistemi che generano queste ingiustizie”.
Benanti ha poi collegato questa visione alla crescente influenza dell'intelligenza artificiale, sottolineando il ruolo cruciale dell'etica nello sviluppo tecnologico. Citando il lavoro del matematico e teologo (Nome del matematico e teologo), il teologo francescano ha affermato: “Come matematico, (Nome del matematico e teologo) metterà i principi etici al centro della tecnologia. L'IA non può essere sviluppata senza una riflessione approfondita sulle sue implicazioni sociali e morali. Dobbiamo assicurarci che queste nuove tecnologie siano al servizio dell'umanità, promuovendo la giustizia e la solidarietà, non aggravando le disuguaglianze esistenti”.
Le parole di Benanti risuonano come un appello urgente a una maggiore responsabilità etica nello sviluppo e nell'utilizzo dell'intelligenza artificiale. Un invito a non considerare l'innovazione tecnologica come un fine a sé stante, ma come uno strumento al servizio di un progetto di società più giusta ed equa, in linea con gli insegnamenti sociali della Chiesa. L'integrazione tra fede e ragione, tra tecnologia ed etica, appare quindi come una necessità imprescindibile per affrontare le sfide del nostro tempo. La sfida, come sottolineato da Benanti, è quella di “costruire un futuro tecnologicamente avanzato, ma anche profondamente umano e solidale”.
In sintesi, il messaggio è chiaro: l'IA deve essere guidata da principi etici e al servizio di una visione di società più giusta, in linea con gli insegnamenti del Papa e ispirata da una profonda riflessione sulla dimensione umana.
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