Kherson sotto assedio: la paura dei droni russi

Kherson sotto assedio: la paura dei droni russi

Kherson sotto assedio: la vita nascosta tra le bombe dei droni russi

Kherson, Ucraina. Il sole estivo picchia implacabile sull'asfalto rovente, ma nelle strade della città, un tempo brulicante di vita, regna un silenzio innaturale. Un silenzio rotto solo dal sibilo inquietante dei droni russi che sorvolano il cielo, seminando terrore tra gli abitanti.

Ho trascorso alcuni giorni a Kherson, parlando con chi ha scelto di rimanere, nascosto tra le mura delle proprie case, vivendo nell'incubo costante degli attacchi. "Non usciamo più di giorno," mi racconta Olga, una donna anziana con gli occhi lucidi, mentre mi mostra la piccola cantina dove ha trascorso le ultime settimane. "I droni arrivano all'improvviso, non c'è tempo per scappare. Senti solo un ronzio, poi... il boato."

Le storie sono simili, un coro di paura e disperazione. Dmitrij, un giovane padre di famiglia, mi descrive la sua routine: "Dormiamo vestiti, con i documenti e un po' di cibo a portata di mano. Ogni rumore ci fa sobbalzare. I miei figli hanno paura, non riescono più a dormire tranquilli."

La città è segnata dalle cicatrici della guerra. Edifici distrutti, vetrine sventrate, strade desolate. L'ombra della violenza è palpabile, un'angoscia che si respira nell'aria. Nonostante il rischio, molti hanno scelto di restare, legati alla propria terra, alle proprie radici, alla speranza di un futuro migliore.

Ma la speranza è un bene fragile, minacciato quotidianamente dalle incursioni aeree russe. "Speriamo che finisca presto," sussurra Anna, stringendo forte la mano del suo nipotino. "Speriamo che la pace torni a Kherson." Le sue parole, cariche di un'emozione struggente, risuonano come un grido silenzioso, un appello alla comunità internazionale affinché non dimentichi la sofferenza di questa città martoriata dalla guerra.

La situazione umanitaria è drammatica. Mancano medicine, cibo, e soprattutto, la sicurezza. Gli abitanti di Kherson vivono nel terrore, costretti a nascondersi per sopravvivere. La loro resistenza silenziosa, la loro lotta quotidiana per la sopravvivenza, è una testimonianza della forza umana di fronte alla barbarie della guerra. Organizzazioni internazionali come l'ONU stanno cercando di fornire aiuti, ma la strada verso la pace sembra ancora lunga e incerta.

(11-05-2025 21:03)