Fuggire da Gaza mi lacera l'anima col peso del rimorso.

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Fuga da Gaza: "Il Senso di Colpa Mi Sta Uccidendo" - Il Diario di un'Autrice

Roma - Il conflitto a Gaza ha scatenato una crisi umanitaria senza precedenti, costringendo migliaia di persone a fuggire dalle proprie case, cercando rifugio in luoghi più sicuri o, disperatamente, varcando i confini. Tra queste, una voce si leva con particolare angoscia: quella dell'autrice del nostro "Diario da Gaza", una donna che, pur essendo riuscita a lasciare la Striscia, si sente perseguitata dal senso di colpa.

"Sono viva, ma una parte di me è rimasta lì, sotto le macerie," ha confessato l'autrice, che per ovvie ragioni di sicurezza continueremo a chiamare semplicemente Sarah. "Ogni giorno che passa mi sento sempre più colpevole di essere al sicuro, mentre la mia famiglia, i miei amici, il mio popolo, continuano a soffrire. È un peso insopportabile." BR Sarah, che ha collaborato con la nostra testata per mesi, documentando la vita quotidiana a Gaza attraverso i suoi occhi, è riuscita a fuggire poche settimane fa, grazie all'aiuto di un'organizzazione umanitaria. BR "La decisione di andarmene è stata la più difficile della mia vita," racconta Sarah. "Sapevo che avrei lasciato indietro tutto ciò che amo, la mia casa, i miei ricordi, la mia identità. Ma sentivo di non avere altra scelta. Volevo dare una voce a quello che stava succedendo, e da Gaza, con i bombardamenti e la mancanza di connessione, era diventato impossibile."

Il "Diario da Gaza" è diventato un documento prezioso, un racconto crudo e commovente della resilienza del popolo palestinese di fronte alla tragedia. Ora, però, Sarah si trova ad affrontare una nuova battaglia: quella contro il senso di colpa e la paura di perdere la sua identità.BR "Ho paura che la distanza mi allontani dalla mia gente, che dimentichi la loro sofferenza, che diventi qualcun altro," confessa Sarah. "Voglio che il mondo sappia cosa sta succedendo a Gaza, che non si dimentichi di noi. Voglio che la mia voce continui a risuonare, anche se sono lontana."

Sarah ha espresso il desiderio di continuare a collaborare con la nostra testata, fornendo aggiornamenti sulla situazione a Gaza e testimonianze di altri rifugiati. Il suo racconto è una testimonianza potente della devastazione umana causata dalla guerra e un monito all'importanza di preservare la memoria e l'identità, anche quando tutto sembra perduto.

Per sostenere le organizzazioni che forniscono aiuti umanitari a Gaza, è possibile consultare il sito di UNRWA (https://www.unrwa.org/) e della Croce Rossa Internazionale (https://www.icrc.org/)

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(12-05-2025 01:00)