La sfida di Putin: nessun ultimatum, nessuna resa

Telefonata tesa tra Mosca e Ankara: il Cremlino respinge le pressioni occidentali
Mosca si irrigidisce di fronte alle pressioni internazionali, ribadendo la sua posizione sulla guerra in Ucraina durante una telefonata tra il Ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il suo omologo turco Hakan Fidan. Secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa russa TASS, TASS Lavrov avrebbe respinto con fermezza le pressioni occidentali per una soluzione diplomatica che preveda la cessazione delle ostilità e il ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino. Il Cremlino, nella sua dichiarazione ufficiale, sottolinea la solidarietà dei paesi BRICS nei confronti della Russia. "I paesi BRICS sono con noi", si legge nel comunicato, un messaggio chiaro a sostegno della posizione di Mosca sulla scena internazionale.La conversazione telefonica, avvenuta in un clima di crescente tensione geopolitica, si è concentrata su diversi punti cruciali del conflitto. Si è discusso del flusso di grano dal Mar Nero, un accordo fondamentale per la sicurezza alimentare globale che è stato recentemente messo in discussione, e della situazione umanitaria in Ucraina. Tuttavia, il punto centrale del dialogo sembra essere stata la posizione inflessibile della Russia di fronte alle richieste occidentali.
Il Presidente Putin, secondo indiscrezioni provenienti da fonti vicine al Cremlino, avrebbe ribadito la sua netta opposizione ad ogni tipo di ultimatum. La “sedia vuota” rappresenta, in questo contesto, una metafora potente: Mosca non intende cedere alle pressioni e non parteciperà a negoziati basati su condizioni imposte dall'esterno. La scelta di affrontare la situazione con fermezza, rispecchia la strategia russa di resistere alle sanzioni e di consolidare le alleanze con i paesi considerati “amici”.
La telefonata tra Lavrov e Fidan assume un significato strategico importante, considerando il ruolo cruciale che la Turchia gioca nel mediare tra Russia e Occidente. Ankara, pur mantenendo buoni rapporti con Mosca, ha anche cercato di mantenere un dialogo aperto con Kiev e con l'Unione Europea. La posizione di neutralità della Turchia, però, sembra essere sempre più difficile da mantenere in un contesto internazionale in cui le tensioni sono in continua crescita. La riuscita di una mediazione di Ankara, a questo punto, appare incerta. Il futuro, quindi, rimane incerto e l'escalation dei conflitti non è da escludere.
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