Aldo Moro: ritrovato schema di un carcere segreto nel suo rifugio?
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Moro, un carcere segreto a un passo da via Fani? L'ombra della Loyola University
Roma, 16 Maggio 2024 - Un'ombra inquietante si allunga sul caso Moro, a 46 anni dal tragico rapimento in via Fani. Emergono nuove rivelazioni su un possibile sito alternativo di prigionia, situato a soli cinque minuti d'auto dal luogo dell'agguato. All'epoca dei fatti, l'area era un cantiere in fermento, destinato a diventare l'attuale sede della Loyola University of Rome.
La scoperta riaccende il dibattito e alimenta interrogativi mai sopiti sulla complessità del sequestro e sulle possibili complicità esterne alle Brigate Rosse. BR L'ipotesi si fonda su indagini recenti e sull'analisi di documenti inediti, tra cui figurano i disegni rinvenuti nel covo brigatista, che sembrerebbero raffigurare la planimetria di un luogo di detenzione diverso da quello di via Montalcini, noto come "prigione del popolo".
Se confermata, l'esistenza di un secondo luogo di prigionia cambierebbe radicalmente la nostra comprensione degli eventi,
ha dichiarato un noto criminologo che preferisce rimanere anonimo per via della delicatezza del caso. BR. Implicherebbe una logistica più complessa e la partecipazione di un numero maggiore di persone, potenzialmente anche con ruoli di supporto logistico e informativo.
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Le indagini si concentrano ora sull'analisi dei materiali di costruzione utilizzati all'epoca nel cantiere della futura università, e sulla comparazione con i dettagli presenti nei disegni sequestrati. Un team di esperti sta inoltre esaminando le testimonianze di operai e residenti della zona, alla ricerca di elementi che possano confermare la presenza di attività sospette nel periodo immediatamente precedente e successivo al rapimento di Aldo Moro.
Il caso Moro continua a generare interrogativi e a sollevare dubbi. La scoperta di questo possibile "carcere segreto" potrebbe aprire nuovi scenari e gettare nuova luce su uno dei periodi più oscuri della storia italiana.
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