Il Vaticano e il sequestro Moro: un mistero nel cantiere?

Caso Moro: Nuova ipotesi su primo luogo di prigionia, un cantiere vaticano?
Una clamorosa ipotesi scuote nuovamente il caso Moro a 50 anni dal rapimento. Rainews24 ha diffuso un'inchiesta che ipotizza la presenza di un primo luogo di detenzione del presidente della Democrazia Cristiana a pochi minuti di macchina da via Fani, precisamente in un cantiere all'interno del territorio vaticano, nei pressi di via Gradoli. L'ipotesi si basa su nuovi elementi investigativi, disegni rinvenuti durante recenti perquisizioni in zona, che sarebbero stati analizzati da esperti grafologi e investigativi.
Secondo quanto riportato dal servizio giornalistico, questi disegni, apparentemente innocui, conterrebbero simboli e dettagli architettonici che potrebbero corrispondere a strutture presenti in un cantiere edile del Vaticano, attivo nel periodo del sequestro. L'attenzione degli inquirenti si è concentrata su questo luogo grazie alla prossimità con via Fani, il luogo del rapimento, e alla possibilità di un rapido spostamento del prigioniero.
La notizia ha suscitato immediato interesse e numerose polemiche. Alcuni esperti mettono in dubbio la validità delle prove, sottolineando la necessità di ulteriori accertamenti. Altri, invece, considerano l'ipotesi plausibile, dato il mistero che ancora oggi avvolge le prime ore del sequestro e i movimenti dei brigatisti rossi. L'accesso al cantiere vaticano e alle sue strutture in quel periodo è al centro del dibattito, con richieste di chiarimenti da parte di esponenti politici.
Rainews24 sottolinea che si tratta di un'ipotesi investigativa ancora in fase di approfondimento, che necessita di ulteriori verifiche e riscontri. L'inchiesta televisiva si concentra sulla possibile connessione tra i disegni, l'architettura del cantiere e la ricostruzione del rapimento, suggerendo una possibile rotta di fuga utilizzata dai sequestratori e un'organizzazione logistica molto più complessa di quanto si pensasse fino ad oggi. L'analisi dei disegni, presentata nel servizio con immagini esclusive, è al centro del dibattito, con grafologi e periti che si confrontano su significati e interpretazioni.
Il caso Moro rimane uno dei più oscuri e controversi della storia italiana. Questa nuova ipotesi, se confermata, potrebbe riaprire importanti capitoli del caso, gettando nuova luce sulle dinamiche del sequestro e sulla rete di complicità che avrebbe garantito ai brigatisti rossi un'efficiente organizzazione logistica per i primi momenti del rapimento. La vicenda è destinata a tenere banco per le prossime settimane, in attesa di sviluppi e nuove informazioni.
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