Cannes, Loznitsa accusa: "La Russia riabilita Stalin".

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Loznitsa a Cannes: "Il Cinema Sovietico non ha raccontato gli anni '30, lo Stalinismo è vivo nella nuova Russia"
CANNES - Il regista Sergei Loznitsa ha presentato al Festival di Cannes, in concorso per la Palma d'Oro, il suo ultimo documentario "Due procuratori". Il film, che esplora le zone d'ombra del periodo staliniano in URSS attraverso documenti d'archivio e testimonianze, ha suscitato un acceso dibattito sulla necessità di confrontarsi con il passato per evitare che gli errori si ripetano.
"Il cinema sovietico non ha mai rappresentato adeguatamente la tragedia degli anni '30," ha dichiarato Loznitsa durante la conferenza stampa. "Questa mancanza di riflessione è pericolosa, perché porta la storia a ripetersi. È fondamentale analizzare criticamente quel periodo, altrimenti rischiamo di ripetere gli stessi errori."BR
Il regista ha poi lanciato un monito preoccupante sulla situazione attuale in Russia. "Nella nuova Russia, purtroppo, lo stalinismo è vivo," ha affermato. "Vediamo una repressione delle libertà individuali, una propaganda che esalta il passato sovietico e una tendenza a glorificare figure controverse come Stalin."BR
Loznitsa ha sottolineato l'importanza di preservare la memoria storica e di combattere la disinformazione. "Dobbiamo resistere a chi cerca di riscrivere la storia," ha concluso. "La verità è l'arma più potente contro l'autoritarismo."BR
Il documentario "Due procuratori" si preannuncia come uno dei titoli più discussi di questa edizione del Festival di Cannes, sia per la sua rilevanza storica che per la sua attualità politica. La speranza è che possa contribuire a stimolare un dibattito pubblico sulla necessità di confrontarsi con il passato per costruire un futuro migliore.
Maggiori informazioni sul Festival di Cannes sono disponibili sul sito ufficiale del festival.
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