Ecco un possibile titolo riformulato: **Scossone in Lega: Vannacci e Sardone promossi, malcontento serpeggia e Zaia prende le distanze.**

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Tensioni nella Lega: Salvini Accelerata, Zaia Frena
Roma, [Data odierna] - La Lega è attraversata da forti turbolenze interne. Matteo Salvini sembra intenzionato a imprimere una svolta decisa al partito, con nomine e strategie che non mancano di suscitare malumori nella base e un evidente raffreddamento nei rapporti con il Presidente della Regione Veneto, Luca Zaia.
La nomina del Generale Roberto Vannacci e di Silvia Sardone a vice-segretari federali ha scatenato un vespaio di polemiche. Fonti interne riferiscono di un profondo divario tra chi appoggia la linea dura di Salvini e chi, invece, auspica un ritorno alle origini del partito, con maggiore attenzione alle istanze territoriali.
"Non cambierò per loro," ha dichiarato Luca Zaia interpellato sulla questione. Un messaggio chiaro, che evidenzia la distanza tra il Governatore veneto e la leadership nazionale del partito. La sostituzione di Nicola Molteni con Andrea Crippa come responsabile organizzativo ha ulteriormente alimentato le tensioni, nonostante le rassicurazioni di Salvini sul fatto che Crippa manterrà un ruolo rilevante all'interno della Lega.
Il riposizionamento strategico voluto da Salvini sembra mirare a consolidare il consenso a livello nazionale, puntando su temi come sicurezza e immigrazione. Tuttavia, questa scelta rischia di alienare parte dell'elettorato tradizionale del Nord, storicamente più sensibile alle questioni autonomiste e territoriali.
La sfida tra Salvini e Zaia è aperta e il futuro della Lega appare sempre più incerto. Resta da vedere se il partito riuscirà a superare queste divisioni interne e a trovare una nuova unità d'intenti, oppure se le tensioni attuali porteranno a una frattura insanabile.
Ulteriori aggiornamenti seguiranno nelle prossime ore.
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