Ex bodyguard di Fedez, condanna richiesta per ultrà: 4 anni e 10 mesi

Ex bodyguard di Fedez, condanna richiesta per ultrà: 4 anni e 10 mesi

Processo Ultrà San Siro: 4 anni e 10 mesi chiesti per l'ex bodyguard di Fedez

Maxi inchiesta sulle curve di San Siro: il pubblico ministero della Procura di Milano ha chiesto una condanna a 4 anni e 10 mesi per Francesco Lucci, ex bodyguard del cantante Fedez, coinvolto nell'ambito della vasta indagine sulle violenze negli stadi. La richiesta di pena riguarda anche Riccardo Bonissi. I tre imputati, difesi dall'avvocato Jacopo Cappetta, hanno optato per il rito abbreviato.

L'udienza si è svolta oggi presso il Tribunale di Milano, e la richiesta del pm rappresenta un momento cruciale per questo processo che sta tenendo banco da mesi. L'inchiesta, condotta con impegno dalla Procura, ha portato alla luce una serie di episodi di violenza e disordini legati al tifo calcistico, focalizzandosi in particolare sulle dinamiche delle curve dello stadio San Siro.

Le accuse nei confronti di Lucci, Bonissi e del terzo imputato sono pesanti, e riguardano una serie di episodi che si sono verificati nel corso di diverse partite. L'accusa ha sostenuto la propria tesi con prove e testimonianze, ricostruendo un quadro preciso delle responsabilità dei tre imputati. Il ruolo di Lucci, in particolare, è stato analizzato attentamente, alla luce della sua professione di bodyguard e della sua presunta partecipazione attiva agli episodi contestati.

La difesa, rappresentata dall'avvocato Cappetta, ha lavorato per contestare le accuse e per ottenere una riduzione della pena. L'esito del processo, che vedrà la sentenza nei prossimi mesi, sarà determinante per stabilire le responsabilità individuali e per definire le conseguenze di questa importante inchiesta sulle violenze negli stadi. La vicenda evidenzia ancora una volta il problema della violenza nel mondo del calcio e l'importanza di contrastare con fermezza questi comportamenti, garantendo sicurezza e rispetto all'interno degli impianti sportivi. La sentenza, attesa a breve, rappresenterà un importante precedente giudiziario in questo ambito.

Il processo è seguito con grande attenzione dall'opinione pubblica e dai media, anche per la presenza di personaggi noti tra gli imputati. La vicenda pone l'accento sulla necessità di contrastare la violenza negli stadi e sulla responsabilità individuale di coloro che vi partecipano. La decisione del giudice sarà attesa con trepidazione, costituendo un importante punto di riferimento per future azioni giudiziarie in casi simili.

(20-05-2025 13:19)