Sciopero delle pastaie pugliesi: multe del Comune bloccano la produzione di orecchiette

Orecchiette in lutto: le pastaie di Bari in sciopero contro il Comune
Le mani che per generazioni hanno impastato la farina di grano duro, creando le gustose orecchiette, simbolo della gastronomia pugliese, ora sono ferme. Un silenzio assordante ha sostituito il chiacchiericcio e il rumore dei mattarelli nel cuore del borgo antico di Bari. Le pastaie, storiche custodi di una tradizione antica, hanno deciso di incrociare gli attrezzi del mestiere, proclamando uno sciopero a oltranza.
La ragione di questa protesta? Multe per occupazione di suolo pubblico. Nei giorni scorsi, il Comune di Bari ha notificato diverse sanzioni alle donne che, da anni, preparano e vendono le loro orecchiette nei caratteristici vicoli del centro storico. Una decisione che le pastaie considerano ingiusta e che ha scatenato la loro indignazione.
"Chiuso perché il Comune non vuole più farci lavorare", si legge su un cartello affisso davanti a uno dei laboratori artigianali, ora tristemente silente. La chiusura rappresenta non solo una perdita economica, ma anche la fine di una tradizione tramandata di madre in figlia, un pezzo importante dell'identità culturale barese.
Le donne, unite nel dolore e nella determinazione, chiedono un confronto con l'amministrazione comunale, sperando in una soluzione che consenta loro di continuare l'attività. Si appellano al buon senso e alla sensibilità delle istituzioni, ricordando l'importanza del loro lavoro, non solo per la loro sussistenza, ma anche per la preservazione di un patrimonio culinario inestimabile. L'atmosfera è pesante, carica di amarezza e preoccupazione per il futuro.
La protesta, oltre a creare un vuoto palpabile nel cuore del borgo antico, ha sollevato un dibattito sulla preservazione delle tradizioni artigianali e sulla necessità di trovare un equilibrio tra la regolamentazione e la tutela delle attività che contribuiscono alla vitalità e all'attrattività del centro storico. La questione ora è nelle mani del Comune di Bari, chiamato a trovare una soluzione che possa conciliare le esigenze di legalità con la salvaguardia di un patrimonio culturale unico.
La speranza è che il dialogo possa riaprire i laboratori e far tornare a risuonare il rumore dei mattarelli, simbolo di una tradizione che rischia di spegnersi.
Seguiremo gli sviluppi della vicenda e vi terremo aggiornati.
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