**Unione Europea: Quindici Stati Membri Spingono per Rivedere le Intese con Israele**

```html
Kallas: "Situazione a Gaza Catastrofica" - UE: Pressione per Revisione Accordo Israele
Bruxelles, [Data Odierna] - La situazione umanitaria nella Striscia di Gaza continua a destare profonda preoccupazione a livello internazionale. La Premier estone, Kaja Kallas, ha definito la situazione "catastrofica", sottolineando la necessità di un'azione urgente per alleviare le sofferenze della popolazione civile.
Le parole della Kallas giungono in un momento di crescente tensione e dibattito all'interno dell'Unione Europea. Ben 17 paesi membri, tra cui (fonti riportano indiscrezioni su Italia, Spagna e Irlanda), hanno espresso formalmente la richiesta di una revisione dell'accordo di associazione tra l'UE e Israele. La motivazione principale risiede nella necessità di garantire il rispetto dei diritti umani e del diritto internazionale umanitario.
La richiesta di revisione, formalizzata in una lettera indirizzata all'Alto Rappresentante per la Politica Estera, Josep Borrell, evidenzia la crescente frustrazione di alcuni Stati membri di fronte all'escalation di violenza e alla persistente crisi umanitaria a Gaza.
L'accordo di associazione, in vigore dal 2000, offre a Israele vantaggi commerciali e politici significativi. I paesi firmatari della lettera chiedono che questi vantaggi siano subordinati al rispetto dei diritti umani e alla cessazione delle violazioni del diritto internazionale.
Fonti diplomatiche indicano che la discussione sulla revisione dell'accordo è destinata a intensificarsi nelle prossime settimane. La Commissione Europea dovrà valutare attentamente le implicazioni legali e politiche di una tale decisione.
La posta in gioco è alta: da un lato, la credibilità dell'UE come promotore dei diritti umani; dall'altro, la necessità di mantenere un dialogo costruttivo con Israele per la ricerca di una soluzione pacifica al conflitto.
Restano da vedere gli sviluppi futuri. Intanto, le organizzazioni umanitarie continuano a lanciare appelli disperati per un accesso immediato e senza restrizioni alla Striscia di Gaza, al fine di fornire assistenza alla popolazione civile stremata dal conflitto.
```(