**Jenin: Delegazione UE sotto il fuoco, accuse all'esercito israeliano.**
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Tensione a Jenin: Diplomatici UE sotto il fuoco, Tajani chiede chiarezza immediata
Jenin, Cisgiordania - Un episodio di alta tensione ha scosso la città di Jenin, dove una delegazione di diplomatici dell'Unione Europea è rimasta coinvolta in una sparatoria. Secondo quanto riferito da fonti sul posto, il convoglio, impegnato in una missione di monitoraggio, è stato raggiunto da colpi d'arma da fuoco provenienti, stando alle prime ricostruzioni, da soldati dell'IDF (Forze di Difesa Israeliane).
Tra i diplomatici presenti, fortunatamente illesi, figurava anche il Viceconsole italiano, Tajani. Interpellato subito dopo l'incidente, il rappresentante italiano ha espresso forte preoccupazione e ha rilasciato una dichiarazione in cui chiede a Israele di fare piena luce sull'accaduto: "È assolutamente necessario che Israele chiarisca immediatamente la dinamica di quanto avvenuto. Non possiamo tollerare che rappresentanti diplomatici, impegnati in una missione di monitoraggio in un'area così delicata, vengano messi in pericolo", ha affermato Tajani.
L'incidente rischia di inasprire ulteriormente i rapporti già tesi tra l'Unione Europea e Israele, soprattutto alla luce delle crescenti preoccupazioni per la situazione nella Cisgiordania occupata. Diversi esponenti politici europei hanno espresso solidarietà ai diplomatici coinvolti e hanno chiesto un'indagine approfondita sull'accaduto. La delegazione UE era presente a Jenin per valutare l'impatto degli ultimi scontri tra forze israeliane e gruppi armati palestinesi sulla popolazione civile.
Al momento, l'IDF non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali sull'accaduto, ma si attende un comunicato nelle prossime ore. La situazione resta tesa e sotto stretta osservazione da parte della comunità internazionale.
Aggiornamento: Fonti interne all'IDF confermano l'apertura di un'inchiesta interna per chiarire le circostanze della sparatoria. Si ipotizza che i soldati abbiano aperto il fuoco in risposta a colpi d'arma da fuoco provenienti da un'area limitrofa a quella in cui si trovava il convoglio diplomatico.
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